Moda. Giuseppe Cupelli: “Ho lavorato coi grandi del Made in Italy, ma con la Calabria sempre nel cuore”

di Sonia PolimeniAbbiamo intervistato Giuseppe Cupelli, stilista calabrese che vanta tante collaborazioni coi grandi del mondo della moda. Ma con una grande ammirazione per la sua terra d’origine, che riflette senza dubbio nelle sue collezioni, creandone per l’appunto, una ad hoc, per i Bronzi di Riace.

 

Giuseppe come ti sei avvicinato al mondo della moda? Quando hai capito di voler diventare uno stilista?

Penso di non aver mai sognato altro, sin da piccolo mi divertiva creare vestiti di carta ritagliando giornali e vestendo modelle immaginarie. Sono cresciuto col mito di Piazza di Spagna e delle sfilate di alta moda a Roma, registravo su vhs e ancora oggi conservo la maggior parte di quei video.

Hai studiato e ti sei formato fuori presso importantissimi showroom come Ferrè, Versace, Armani… ma sei poi ritornato nella tua terra d’origine Cosenza, quanto sei legato alle tue radici?

A 19 anni vinsi una borsa di studio a Milano, partii in 8 giorni e per 21 anni non ho mai smesso di sentire la mancanza del mare. Sono stato fortunato, ho conosciuto i grandi del made in Italy e ho cercato di fare tesoro di ogni loro parola o sguardo, ma con la Calabria sempre nel cuore e il sogno di tornarci con un ricco bagaglio per realizzare qualcosa e dimostrare a tutti la nostra ricchezza.

Quanto é però difficoltoso un lavoro come il tuo al sud?

Penso sia molto più difficile al nord dove comunque gli spazi per realizzarti personalmente sono meno ampi e i ritmi sono frenetici. La nostra terra ti regala ispirazione continua e ti consente di stabilire rapporti lavorativi più umani e duraturi.

A proposito di legami con la terra, hai creato una collezione molto bella ispirata ai Bronzi di Riace, ce ne vuoi parlare?

Non potevo esimermi dal celebrare un compleanno così importante, i bronzi sono un simbolo della nostra cultura e del nostro glorioso passato, ho cercato di celebrarne la bellezza unendola a classici decori della magna Grecia e al nostro bergamotto, abiti eterei in georgette o asimmetrici in rigido mikado per raccontare anche le nostre difficoltà quotidiane.

Hai una musa ispiratrice?

Ogni donna è fonte di ispirazione, a volte basta osservare un gesto o cogliere uno sguardo per essere travolto da un concerto di idee.

Cosa significa che in tutte le tue collezioni combini il “vecchio con il nuovo”?

Senza il nostro passato non possiamo vivere bene il presente e proiettarci nel futuro… se non si combina l’antica tradizione sartoriale così diffusa nel nostro Sud con le idee di modernità non si potrà mai ottenere un risultato che rimanga nel tempo. Mi piacerebbe un giorno sapere che qualcuno ha ripescato nell’armadio della mamma un mio vecchio abito e lo ha giudicato ancora moderno…

Un evento moda al quale ai partecipato che ti è rimasto particolarmente nel cuore?

Ho vissuto le emozioni dei grandi show milanesi e parigini, ma non dimentico l’emozione della prima sfilata di abiti da me realizzati per un evento a Lamezia Terme.

Alla tua prossima collezione ci stai già lavorando…ci puoi dare qualche anticipazione?

In realtà la collezione per la prossima primavera-estate è già pronta, la presenteremo a livello fotografico a metà febbraio, una collezione molto grafica e lineare, ho recuperato un tessuto un po’ dimenticato come il broccato e ho cercato di modernizzarlo e renderlo utilizzabile in ogni occasione della giornata contrastandolo con il denim. Per la prima volta forse ho inserito in una mia collezione il rosso, un colore molto distante da me, ma che trovo molto giusto in questo momento.

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