Made in Italy. Fitto: 6,3 mld per transizione 5.0

(DIRE) Napoli, 15 apr. – “Nel lavoro che si è fatto per la revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza abbiamo individuato una misura nuova e importante che è quella pari a 6,3 miliardi di euro destinata alla transizione 5.0, quindi all’innovazione e all’efficientamento delle nostre imprese”. Lo ha detto il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto in un videomessaggio inviato in occasione di Napoli Crea, evento organizzato dall’associazione Le Mani di Napoli per la giornata nazionale del Made in Italy. Fitto ha parlato di una “occasione importante che ha come obiettivo quello di veicolare il nostro sistema imprenditoriale, soprattutto le piccole e medie imprese, che rappresentano la spina dorsale della nostra economia, verso una prospettiva futura”.

Il ministro ha rimarcato l’importanza di iniziative come questa affinché “possano offrire stimoli utili e importanti per una aggregazione e valorizzazione della storia, della tradizione e anche delle grandi capacità dal punto di vista economico e imprenditoriale che realtà come Le Mani di Napoli rappresentano”. “Quella di oggi – ha sottolineato ancora Fitto – è una giornata importante perché la giornata nazionale del Made in Italy non è solamente un momento celebrativo, ma è un momento anche di una riflessione che per quanto ci riguarda si sviluppa su alcune linee direttive. La prima è quella di immaginare una valorizzazione, un rafforzamento di alcuni mestieri tradizionali che rappresentano il territorio e che sono, oserei dire, innanzitutto un elemento identitario del territorio di Napoli, del suo hinterland, della Campania, del Sud Italia, dell’Italia intera, e che sono certamente un’occasione importante per poter valorizzare quello che è stato un lavoro che viene da molto lontano, ma che sicuramente ha come obiettivo oggi quello di essere proiettato nel futuro”.

L’impegno del governo, quindi, sarà focalizzato anche nel “cercare di capire come, dal punto di vista degli investimenti, dell’innovazione, della ricerca e della formazione riuscire a trasformare mestieri tradizionali che, senza perdere nulla di quello che rappresentano, possano essere in grado di vincere le sfide del futuro”. (Nac/ Dire) 15:04 15-04-24

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