L’unicità e la particolarità dell’arte di Adele Ceraudo, “Lady Bic” si racconta

di Sonia Polimeni – Dedicare corpo, mente e anima all’arte, ai suoi quadri e al suo innato talento: tutto questo è Adele Ceraudo, una straordinaria artista cosentina che è riuscita, attraverso un comunissimo strumento, che nonostante l’uso del digitale, continua a far parte quotidianamente della nostra vita, a realizzare opere che hanno incantato… non solo in Italia, ma anche all’estero. Stiamo parlando della penna e precisamente di una Bic, con la quale Adele ha creato capolavori che hanno raccolto grandi consensi e attualmente si trovano esposti al Museo del Presente di Rende, dove l’artista, dopo aver viaggiato in lungo e in largo per il suo lavoro, si gode la sua amata famiglia. 

Adele tu nasci a Cosenza e con te la tua splendida arte, come ti sei avvicinata a questo mondo? E qual è il ricordo della tua prima mostra nella tua terra?

Nasco a Cosenza sì e a Cosenza ho frequentato il liceo artistico, ma appena finito sono scappata letteralmente via dalla mia città e dalla mia famiglia. Ho studiato, vissuto e mi sono formata fuori. Teatro, cinema, architettura, indipendenza e arte mi hanno avvolto per 30 anni. A 35 anni mi innamorai a Cosenza, di un cosentino ed ebbi così la mia prima mostra qui. Poi di nuovo in giro per l’Italia e per il mondo.

Il tuo talento ti ha dunque portato fuori dalla tua città, dove precisamente?

Negli ultimi 10 anni ho vissuto e creato a Milano, esponendo in Italia sia in mostre personali che in collettive di prestigio, che all’estero, presso Istituti di Cultura Italiana o Gallerie d’arte private, da Melbourne ad Osaka a Barcellona. Ho iniziato ad approfondire la conoscenza con il mondo dell’arte (come mestiere) a Roma, dal 2009 in poi, confrontandomi con l’ambiente artistico della capitale: gallerie d’arte, storici, collezionisti, curatori d’arte.

Qual è l’unicità e la particolarità delle tue opere. E a tal proposito perchè sei chiamata “Lady Bic”?

Già dopo la mia prima mostra personale, presentando 13 opere realizzate totalmente con la penna a sfera più conosciuta al mondo, mi iniziarono a chiamare “Lady Bic”.

“La Crista” disegno a penna Bic Roma 2011

C’è una tua creazione alla quale ti senti particolarmente legata? Al centro delle tue opere c’è la donna? In che modo la rappresenti?

Tutte quante le mie opere, tutte le collezioni da me create sono come creature, come figli, tutti amati allo stesso modo.  Rappresento la donna, dacché ho iniziato con la prima collezione del 2006 “NUDI A PENNA ” utilizzando me stessa come modella. I progetti sono pensati, ideati e realizzati da me, con l’ausilio, nelle diverse fasi, della tecnologia, di fotografi e videomakers, oltre che della performance life e fotografica. Ho sempre sentito profondamente la diseguaglianza sociale tra donne e uomini, risentendone a livello intimo, culturale ed intellettuale e tutto ciò, attraverso questi doni, della visione artistica, dell’attitudine al disegno e della capacità di interpretare ed esprimere le mie emozioni, li ho tramutati in messaggio fatto di urla, ingiustizie, ossessioni, potenza, fuoco, storia, follia e bellezza. Da donna, artista, individuo.

“La donna vitruviana” disegno a penna Bic Roma 2012

Quali saranno i tuoi prossimi progetti?

Progetti futuri? La vita cambia per fortuna e cambiano le fasi e le priorità. Sono qui a Cosenza per godermi la famiglia, disintossicarmi da stress e iperattività, staccandomi dall’essere sempre sul pezzo. Attualmente le mie opere, tra disegni, stampe, foto e video, sono esposte al Museo del Presente a Rende, in una grande mostra dal titolo FOLLIA. Vivo con calma a Rende, rimanendo collegata a Milano, dando e ricevendo amore da mia madre, mia sorella e la mia cagnolina.  Ho iniziato ad essere di più nella mia terra con la perdita di mio papà, ho proseguito a mettere radici con l’apertura di uno spazio artistico tutto per me, grazie all’amico mio, grande collezionista, Franco Florio, poi un’importante mostra alla Galleria Nazionale di Cosenza ed ora il museo del Presente qui a Rende sino al 4 maggio. Tutto il resto è in progress…

 

 

 

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