Ucraina. Parke (ICAN): allontaniamoci subito da baratro nucleare

Direttrice ONG Nobel a ‘Dire’: basta armi, serve diplomazia

(DIRE) Roma, 10 Mag. – Fare un passo indietro, “allontanarsi dal baratro”, smettere di sprecare risorse preziose nelle armi, puntare sulla diplomazia: quattro mosse che servono subito, sottolinea in un’intervista con l’agenzia Dire Melissa Parke, direttrice di International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (Ican). L’organizzazione è stata insignita del premio Nobel per la pace nel 2017. A essere celebrato è stato l’impegno di Ican come coalizione globale della società civile che lotta per promuovere l’adesione e la piena attuazione del Trattato per la proibizione
delle armi nucleari.

Parke risponde anzitutto a una domanda sul conflitto in Ucraina e sui rischi legati ai raid in corso nell’area della centrale atomica di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa. “Questo è un momento di minacce nucleari, molto pericoloso” sottolinea la direttrice. “Dobbiamo allontanarci dal baratro e dobbiamo muoverci non verso uno scontro militare ma verso la de-escalation, la diplomazia e il dialogo”. Parke è a Roma ospite dalla Fondazione Fratelli tutti,
promotrice oggi e domani della seconda edizione del World Meeting on Human Fraternity, con dibattiti e “tavoli di lavoro” che coinvolgono 30 premi Nobel per la pace.

In settimana la Russia ha annunciato un prossimo svolgimento di esercitazioni al confine con l’Ucraina che dovrebbero riguardare l’eventuale uso di armi nucleari “non strategiche”. Una mossa, questa, motivata da Mosca con le minacce di un più ampio coinvolgimento militare a supporto di Kiev da parte di Francia e Gran Bretagna, entrambi Paesi membri della Nato.  “E’ bello essere qui perché papa Francesco ha sottolineato più volte che il possesso e l’uso delle armi nucleari è immorale” sottolinea la direttrice. “Le conseguenze che potrebbero derivare
da un conflitto atomico sarebbero catastrofiche, sul piano ambientale e sul piano umanitario”.

In primo piano nell’intervista gli appelli al riarmo che coinvolgono anche l’Italia, pure un Paese membro dell’Alleanza atlantica. “Abbiamo bisogno di pace, dialogo e diplomazia e non certo di una ulteriore militarizzazione” denuncia Parke. “Vediamo come si sperperano risorse enormi negli armamenti, anche nucleari: questi fondi dovrebbero invece essere investiti per far fronte a sfide globali come la crisi dell’ambiente o il diritto all’istruzione e alla salute”. (Dire) 12:24 10-05-24

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