I Carabinieri del Nucleo CITES di Vicenza hanno sottoposto a sequestro 80 oggetti in avorio di elefante africano (Loxodonta africana) di presunta provenienza cinese, per un peso complessivo di circa 170 kg, detenuti illegalmente all’interno di un’abitazione privata in provincia di Vicenza da un soggetto di nazionalità cinese.
Il sequestro, collegato ad un’attività di indagine di natura fiscale della Guardia di Finanza di Senigallia (AN), è stato delegato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vicenza alla quale il Nucleo CITES del capoluogo vicentino aveva denunciato il soggetto cinese per la violazione dell’art. 1 comma 1 lettere a) ed f) della Legge n. 150/1992 contestando l’importazione e la detenzione senza la prescritta documentazione di manufatti in avorio di esemplari appartenenti alle specie elencate nell’allegato A del Regolamento (CE) n. 338/97.
Unitamente a reperti di elevato valore artistico-culturale, tra i quali figurano zanne incise con figure orientali, una katana, intagli raffiguranti animali e natura morta, sono state rinvenute due zanne grezze di elefante africano (Loxodonta africana) e un corno di rinoceronte nero (Diceros bicornis), entrambi in Allegato A del Regolamento CE n. 338/97 relativo alla protezione di specie della flora e della fauna selvatiche mediante il controllo del loro commercio, regolamento che ha recepito a livello europeo la Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle Specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione (CITES – Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora) a cui hanno aderito 183 Paesi.
La caccia di frodo agli elefanti e il traffico di avorio, trainati dalle richieste del mercato nero asiatico, si attestano ancora su livelli pericolosamente elevati, come monitorato dal programma CITES MIKE (Monitoring the Illegal Killing of Elephants) che censisce la quota di abbattimenti illegali di elefanti (PIKE, Proportion of Illegally Killed Elephants).
È per questo motivo che l’Unione Europea applica una normativa molto stringente in questo ambito e nel dicembre del 2021 ha ulteriormente inasprito le proprie norme sul commercio di avorio. Tra le innovazioni più significative, sono stati vietati gli scambi all’interno dell’UE, l’esportazione e l’importazione per fini commerciali, sia di avorio grezzo che di prodotti lavorati contenenti avorio.
Nonostante la messa al bando internazionale del commercio di avorio, le popolazioni di elefanti selvatici nei loro habitat naturali continuano ad essere minacciate da uccisioni illegali e il loro prodotto è spesso venduto illegalmente sul mercato nero, come indicato nell’ultimo World Wildlife Crime Report (relazione sui reati commessi a livello internazionale contro le specie selvatiche) del 2020. Secondo una relazione dell’ETIS (Elephant Trade Information System, sistema di informazioni sul commercio di elefanti), solo nel periodo compreso tra il 2012 e il 2017 in tutto il mondo nell’ambito di circa 8000 sequestri sono state più di 250 le tonnellate di avorio di elefante sequestrate. Gli uffici dei Carabinieri Forestali dei Nuclei CITES sono gli unici autorizzati nel nostro Paese al rilascio delle certificazioni per la riesportazione ed il commercio delle specie tutelate dalla Convenzione di Washington (CITES).
I Nuclei CITES specializzati dell’Arma dei Carabinieri, sono deputati a contrastare il traffico di specie protette sul territorio nazionale, attraverso il costante controllo del territorio nei normali servizi d’istituto e durante apposite campagne operative di controllo emanate dal Raggruppamento CITES e finalizzate al controllo del commercio di parti e prodotti derivati da specie oggetto di tutela.
comunicato stampa – fonte: https://www.carabinieri.it/in-vostro-aiuto/informazioni/comunicati-stampa/detenzione-illegale-di-avorio-maxisequestro-dei-carabinieri-forestali-del-nucleo-cites