L’ipocrisia che provoca le stragi

salvataggio07.05 –  di Fabrizio Pace – Che l’immigrazione clandestina sia l’emergenza di questo secolo è cosa nota ed è sotto gli occhi di tutti, così come è lampante che l’Italia non può fare fronte da sola alle migliaia di disperati in cerca di un futuro migliore o in fuga da una triste realtà. Da qualche anno ci battiamo perché il governo si  imponga in Europa, per fare sì che Questa ci dia un sostegno varando una politica unitaria sovranazionale per gestire i flussi migratori in modo uniforme. L’Italia non può essere l’unica “porta” tramite la quale  migliaia di immigrati clandestini tentano di entrare nel Vecchio Continente. Il problema deve essere affrontato in maniera unidirezionale da tutti gli stati membri dell’U.E. che si devono fare carico in ugual misura del problema. La strage di ieri a Lampedusa è un triste epilogo prevedibile (chi sa quanti altri episodi simili accadono senza che ne si venga a conoscenza) di una situazione in divenire sempre più emergenziale. Bisogna sopratutto prendere provvedimenti a livello internazionale  perché coloro che sfruttano(organizzazioni malavitose e scafisti),  monetizzando le legittime speranze di questi poveri disperati, vengano puniti in maniera esemplare. Bisognerebbe indire delle campagne d’informazione globali, per far capire i rischi che questo genere di “viaggi” comportano, per istruire chi è determinato a provare che cosa troverà realmente al suo eventuale arrivo. L’ipocrisia politica deve essere azzerata !! Al momento l’Italia, è lapalissiano, non è un paese che può accogliere e accudire così tanta gente. Non è assolutamente una questione di razzismo (alla quale spesso qualche imbecille si appella) ma è solo la triste constatazione di una situazione di fatto, che ci vede “soli” e poco efficaci nel risolvere l’emergenza migratoria.  Bisogna essere quindi realisti ed intervenire con politiche mirate per prevenire tragedie come quella di ieri. Le vittime  accertate sono state 110 ma purtroppo il bilancio è destinato ad aumentare poiché il barcone proveniente dalla Libia  ne trasportava  addirittura 500, si contano 155 salvataggi. Secondo la ricostruzione dell’incidente, la tragedia si sarebbe verificata perché le persone sul barcone, in prossimità della costa avrebbero dato fuoco alle  coperte per attirare l’attenzione di alcuni pescherecci ed essere così soccorsi. Il gesto è risultato fatale poiché c’era una perdita di carburante sullo scafo che si  è conseguentemente infiammato. La reazione scomposta delle 500 persone stivate a bordo ha causato il capovolgimento del natante e la successiva  inevitabile tragedia.   Per oggi è stato indetto il lutto nazionale e si osserverà, in segno di religiosa partecipazione e rispetto per le vittime innocenti, un minuto di silenzio nelle scuole.

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About the Author: Fabrizio Pace

Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.