Confesercenti, pensionamento anticipato: 49% favorevole a tagli

pensionatiCome è noto, la questione dell’uscita anticipata dal mondo del lavoro è ampiamente dibattuta, non tanto per la complessità intrinseca che la caratterizza e che ne determina una buona dose di delicatezza considerati i tempi difficili, quanto per le reazioni che potrebbero avere coloro che possono beneficiarne. Secondo un sondaggio di Confesercenti, infatti, soltanto la metà dei potenziali beneficiari delle cosiddette misure di flessibilità previdenziale accetterebbe una riduzione dell’entità del beneficio pensionistico pur di porre fine in anticipo alla propria attività lavorativa. Stiamo parlando di circa 960mila lavoratori e lavoratrici, pari al 49%, rispetto un numero complessivo che ammonta circa due milioni.

E, come è prevedibile, più aumentano i tagli al potenziale assegno pensionistico più la disponibilità diminuisce. Rispetto all’ampia platea degli intervistati, secondo quanto riportato dall’Ansa, solo il 2% si è detto disponibile a lasciare il lavoro senza se e senza ma, “il 30% solo se la riduzione della pensione non superasse il 5%, mentre il 12% accetterebbe anche una decurtazione fino al 10%: solo il 5% sarebbe disposto a subire un taglio dell’assegno fino al 15%”. Coloro che, invece, non hanno manifestato la volontà di abbandonare anzitempo il mondo del lavoro rappresentano il 29% del campione intervistato, “pari a circa 570mila persone”. Rispetto, infine, alla proposta di sostituire il pensionamento anticipato con un periodo di lavoro part-time, a cui dovrebbe far seguito un assegno previdenziale ridotto, solo il 38 % si è detto interessato, un altro 38% ha espresso parere negativo, mentre il restante 2% non ha fornito una risposta definitiva.

Una possibile soluzione potrebbe essere quella prospettata dalla stessa Confesercenti, ovvero la “staffetta generazionale”, che prevede – si legge ancora – per i lavoratori anziani vicini alla pensione che scelgono il part-time, di non vedersi ridurre né lo stipendio né i contributi, in cambio dell’assunzione nella stessa impresa di un lavoratore giovane”. Secondo il segretario generale, Mauro Bussoni, una tale strategia “potrebbe permettere l’ingresso nel mondo del lavoro ad almeno 100mila giovani”.

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About the Author: Luigi Iacopino