Mamma e papà per gli sfollati sabato l’inaugurazione della casa famiglia a Spoleto (PG)

logo associazione PAPA GIOVANNI XXIII26.08.2016 – Doveva essere l’inaugurazione di una casa famiglia speciale, 10 ettari di terreno su una bella collina verde con la fattoria, ma il terremoto ha cambiato tutto.«La casa dove abbiamo fatto il campo di condivisione nel 2008 con 70 giovani ad Arquata del Tronto (AP)oggi non c’è più. Quando hai vissuto un terremoto, e ne senti un altro, si crea un’empatia unica con le persone, rivivi sulla tua pelle quegli istanti. L’angoscia ora è che lo sciame sismico si sposti, come è capitato a noi; i ragazzi si scrivono messaggi di solidarietà», racconta Irene Ciambezi, autrice del libro “Donne nel sisma”. Il libro (ed. Sempre Comunicazione),  racconta l’esperienza dei giovani della Comunità Papa Giovanni XXIII insieme a Caritas a sostegno delle popolazioni, in particolare dei minori, in occasione dei terremoti del 2009 a L’Aquila e del 2012 in Emilia Romagna. Sabato 3 settembre in Località Castellocchio, Frazione Eggi 1 a Spoleto (PG) alle 16.30 si terrà l’inaugurazione della casa famiglia del Magnificat della Comunità Papa Giovanni XXIII, che apre le porte ai terremotati.«Abbiamo dato la nostra disponibilità all’Arcivescovo di Spoleto Norcia, Mons. Renato Boccardo, ad accogliere qui e nelle altre strutture del territorio le famiglie che non hanno più la casa agibile; l’accoglienza andrà pensata sul lungo periodo», spiega Stefano Paoloni, Responsabile della zona Marche Sud – Umbria – Abruzzo e Molise della Comunità Papa Giovanni XXIII, che aggiunge: «Ci caratterizza un’accoglienza non assistenziale, ma di condivisione e di scambio alla pari. Qui c’è la presenza stabile di un papà e di una mamma, e poi c’è per gli accolti la possibilità di collaborare nel frutteto, nell’oliveto, nella gestione degli animali».Adesso in famiglia a Castellocchio sono in 12: Daniele Regini, ex falegname, ed Anna Mammola, ex educatrice, avevano aperto le porte di casa a Peccioli (PI) nel 2009. Dal 2013 vivono qui e con 3 anni di lavori hanno fatto di un luogo disabitato un riferimento per molti. «E’ evidente la complementarietà dei nostri accolti: da A. di 6 anni a Franco di 69 sono rappresentate tutte le fasce d’età», spiega Daniele. «Aprirci alle chiamate del territorio, in questo caso alle vittime del terremoto, per noi è naturale. E’ il motivo per cui siamo qui», aggiunge Anna.L’inaugurazione prevede, dopo la Santa Messa che sarà celebrata dall’Arcivescovo Mons. Renato Boccardo nella vicina Parrocchia di San Gabriele Dell’Addolorata in Località Cortaccione, un momento di festa in collina, con rinfresco e cena. Sono invitate le autorità civili e sarà presente Giovanni Ramonda, Responsabile Generale della Comunità Papa Giovanni XXIII, che fin dall’alba del 24 agosto aveva invitato su twitter i suoi followers alla preghiera per le vittime del sisma.

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