Vita Militare. Bonifacio: “Occorre, un “piano di tutela che faccia prevenzione”

Durante il Seminario tenutosi mercoledì 16 Gennaio presso la Camera dei Deputati sul tema Strade Sicure e salute psicofisica dei militari sono emersi diversi temi e dibattiti interessanti. Oggi 7200 militari sono impegnati in operazioni nazionali e circa 6.000 in operazioni internazionali. Alle persone vanno forniti sostegni validi, ma non solo quando si mostra il problema, ma in maniera costante dato che parliamo di persone costantemente a rischio, non solo fisico ma anche psicologico”. Occorre, dunque, un “piano di tutela che faccia prevenzione”. Le cause che portano a gesti estremi sono sempre dovute ad una multifattorialità, concause. Certo è che spesso può essere determinante la sindrome post-traumatica da stress”. Ovviamente a tali trattamenti vanno associati supporti psicologici e psicoterapeutici costanti. La Psicologia deve prima combattere la sua battaglia contro una mentalità collettiva che vuole tale materia ancora accostata al concetto di PAZZIA. Bisogna educare le persone al cosa è la Psicologia e ai benefici che se ne possono trarre dal consultare uno psicologo. Bisogna combattere contro questi tabù culturali, tabù istituzionali e aiutare queste persone a vivere il loro lavoro in piena serenità e con la consapevolezza di avere un aiuto strutturato qualora lo si chieda. Noi come AISPIS chiediamo un piano concreto di protezione, sostegno, che punti al supporto psicologico costante dei militari , al fornire loro un servizio di supporto domiciliare qualora ce ne sia la necessità, sia per gli stessi e sia per le loro famiglie. Così in una nota la Dott.ssa Marilena Bonifacio Psicologa Clinica e Direttrice Didattica AISPIS

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