Salvini a Catanzaro, Furgiuele: “Segnale forte e importante per il capoluogo”

L’atteso ritorno di Matteo Salvini in Calabria è molto di più di una semplice tappa del suo pur entusiasmante tour elettorale in vista delle europee di fine mese. In particolare, la sua presenza a Catanzaro, nel nostro capoluogo di regione, programmata per questo venerdì alle 14, già si annuncia come un momento di grande attenzione per una città dalla importanza strategica che ha sofferto non poco negli ultimi anni l’indifferenza dei precedenti governi nazionali e di quello regionale ancora in carica. No, non sarà una parata, quella del ministro dell’interno, ma un segnale di vicinanza concreta, una occasione di dialogo più che un comizio mordi e fuggi. E non potrebbe essere diversamente. Matteo Salvini cura personalmente, senza intermediazioni, il rapporto con le realtà locali, e questa è la cifra umana che lo distingue dai leader di cartapesta del recente passato, ma anche del presente. Egli ascolta i territori, ne recepisce le istanze, prende appunti come mi piace dire con umiltà e partecipazione, che infatti non sono valori delegabili. E, si badi, non lo fa per dovere di copione elettorale. Ne sono testimone diretto, insieme ad altri amici del gruppo dirigenziale della Lega che possono confermare quanto grande sia l’ambizione del nostro leader di contribuire ad un cambiamento prima di tutto culturale del Mezzogiorno d’Italia. La Lega di Matteo Salvini ha nella coesione nazionale, e non di alcune parti soltanto del Paese come gli avversari dalle idee spuntate affermano, il cardine fondamentale del suo agire governativo, del suo credo politico. Chi si appiglia al passato, agli slogan e al pregiudizio, gridando il proprio sdegno all’indirizzo dei tantissimi cittadini liberi che da Sud aderiscono al progetto-Lega, fa solo professione di ipocrisia, fa finta di non vedere lo spirito unitario che caratterizza un cammino che, come mi piace dire, non è una moda politica del momento, ma una cultura che declina i valori di una forza popolana, non populista, fiera, orgogliosa e concreta. Come concreti sono i risultati conseguiti in soli 9 mesi effettivi di governo della nazione. Vedi i primi importanti segnali che giungono dal fronte occupazionale, i traguardi straordinari conseguiti sul fronte della protezione dei nostri confini con un crollo degli sbarchi clandestini oggettivo e del relativo mercato degli scafisti (di mare e di terra) e poi ancora quota 100, le politiche fiscali, le risorse alla sicurezza delle scuole e i provvedimenti in corso di definizione per pompare energia al Sud, nel nostro amato Sud. Senza il quale l’Italia non può pensare neanche di competere in Europa. Ecco la consapevolezza della Lega, un movimento che ci unisce con il collante del riscatto civile e della dignità nazionale.La stessa dignità che Matteo Salvini sta facendo valere e pesare in Europa dove l’Italia non è più lo stato che resero zimbello i governi del centrosinistra, e non solo. I tempi in cui certi capi di Stato sghignazzavano quando si parlava dell’Italia, sono finiti. Lo dimostra il nervosismo dei vari Macron, Moscovici Juncker Dombrowski e di tutti quegli apparati burocratici europei che stanno per essere spazzati via dopo aver trasformato l’Europa nel continente delle ingiustizie e delle discriminazioni. La Lega, insieme agli altri movimenti con i quali condivide percorsi affini, vincerà per mandarli a casa; per costruire l’Europa della solidarietà e della Cooperazione. Sarà una grande battaglia per il riscatto dell’Italia a cui la Calabria contribuirà con grande entusiasmo.

 

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