Mondiali basket Cina 2019: l’Italia vuole fare molta strada

È partito ufficialmente l’avvicinamento della nazionale italiana di basket ai Mondiali di Cina in programma dal 31 agosto al 15 settembre. Il sorteggio per i ragazzi di Sacchetti è stato ottimo: inseriti nel gruppo D gli azzurri dovranno vedersela con Serbia, Filippine e Angola. Lo scenario ideale per fare strada per una squadra, quella tricolore, che torna ai Mondiali dopo 13 anni e farà di tutto per superare il primo turno e poi tentare lo sgambetto a qualche big della pallacanestro mondiale.

Quello cinese sarà il primo campionato del mondo a 32 squadre. Divise in 8 gironi da quattro, le nazionali si affronteranno nella prima fase in programma dal 31 agosto al 5 settembre. Le prime due di ogni raggruppamento accedono alla seconda fase (6-9 settembre) con le squadre che si porteranno dietro i punti acquisiti nelle gare precedenti e sfideranno le meglio classificate degli altri gironi.

Da qui inizia la fase a eliminazione diretta: le prime due di ogni gruppo si sfideranno nei quarti. Chi vince va a Pechino per giocarsi semifinali e finali dal 10 al 15 settembre. Chi perde si contenderà il pass per le Olimpiadi di Tokyo 2020 in un altro mini torneo. Le prime sette staccano il biglietto olimpico.

Tra queste sette sogna di esserci anche l’Italia, squadra che Unibet considera tra le favorite per l’accesso alla seconda fase. Kobe Bryant durante il sorteggio di Shenzhen è stato benevolo regalandoci la fortissima Serbia e le abbordabili Filippine e Angola. Ora toccherà a Datome e compagni riportare gli azzurri a latitudini che mancano da troppo tempo al nostro movimento.

Favorita del girone e tra le candidate a una medaglia è la Serbia. Nell’ultimo quinquennio hanno vinto un argento mondiale, uno olimpico e uno europeo. Facile pensare che la squadra di Nemanja Bjelica, Boban Marjanovic, Bogdan Bogdanovic e dell’astro nascente della Nba Nikola Jokic voglia continuare su questa strada. I giocatori “americani” non saranno le uniche armi a disposizione di coach Sasha Djordjevic. Ci saranno anche Milos Teodosic e altri frequentatori abituali dell’Eurolega come Kalinic, Jovic e Nedovic. Una vera e propria corazzata.

Due le stelle delle Filippine: Andray Blatche e Jordan Clarkson. Se saranno della competizione, la squadra che nei Mondiali del 2014 stupì con il suo basket fisico e ad altissima velocità diventa un avversario da non sottovalutare. Il roster è formato quasi totalmente da giocatori che militano nella PBA, la lega professionistica del Paese.

La squadra meno attrezzata del raggruppamento sembra l’Angola. Nel roster ci sono due conoscenze del nostro basket: il centro della Virtus Bologna Yanick Moreira e Carlos Morais, visto con la maglia di Siena in A2. Terzo violino sarà Reggie Moore, ala forte veterana con importanti esperienze in Spagna e Israele. Il resto è composto da giocatori distribuiti nei team angolani. Attenzione, però, a non dare per spacciati gli angolani. Nel 2006 chiusero agli ottavi e misero in difficoltà la Germania costringendola a un triplo overtime.

Le prime due del raggruppamento verranno incrociate con le squadre in uscita dal gruppo C che comprende Spagna, Porto Rico, Iran e Tunisia.

La speranza di tutta l’Italbasket è che ci siano anche gli azzurri nel secondo girone. In caso di qualificazione le cose si faranno molto più difficili. Il regolamento della seconda fase prevede che si giochi soltanto contro le due ancora non affrontate nei primi tre incontri. In pratica, ai ragazzi di Sacchetti servirà una vittoria con Serbia o Spagna per strappare il pass agli ottavi. Obiettivo difficilissimo, ma non impossibile.

Tutto dipenderà da chi risponderà alla chiamata del coach. Durante le qualificazioni il tecnico ha creato un gruppo solidissimo con Della Valle, Aradori e Brooks come stelle designate. Ai mondiali servirà qualcosa di più. Con gente come Gallinari, Bellinelli, Datome, Melli e Hackett gli azzurri potrebbero diventare un avversario complicato per tutti. Molti di loro hanno già dato la propria disponibilità per la rassegna iridata. La speranza del popolo sportivo italiano è che l’amore per la maglia azzurra vada oltre i contratti e gli impegni con i club.

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