Corruzione, Renzi: “se uno ha rubato deve pagare”. Dal 2015 nuove leggi

Intervistato da Fabio Fazio, conduttore della nota trasmissione “Che tempo che fa”, il premier Matteo Renzi, ha affrontato un tema delicato ma, senza dubbio, decisivo e la cui soluzione appare oggi irrinunciabile, soprattutto a seguito degli scandali che, in quest’anno controverso, hanno colpito il nostro Paese, tra i quali l’Expo e l’inchiesta Mafia Capitale. Insomma, il tema della corruzione è destinato a tenere banco per molto tempo e, con molta probabilità, a trasformarmi nell’ennesimo terreno di scontro, reale o presunto, tra le varie forze politiche. Il segretario del Pd aveva già annunciato qualcosa nelle settimane scorse, chiarendo che già dai primissimi giorni del 2015 il Parlamento o il Governo provvederanno a mettere in moto la complessa macchina legislativa che dovrà portate – si spera nel minor tempo possibile – all’approvazione di nuove leggi sulla corruzione.

corruzione_1Ma il problema centrale è che deve essere rivista l’intera materia della giustizia italiana, non solo sotto il profilo penale ma anche sotto quello civile, considerando che, accanto alla corruzione, anche le lungaggini rappresentano un motivo serio che si trasforma in un ostacolo per chi vuole investire e fare impresa nel nostro Paese. Giustizia e ripresa economica, insomma, sono, in qualche moto legate, e la riforma della prima inevitabilmente influirà anche sulla seconda (almeno cosi dovrebbe essere). In effetti, sul tema, Matteo Renzi vuole essere chiaro, ma le perplessità restano, nonostante lui continui a squalificare immediatamente le opinioni di chi la pensa diversamente da lui. Alla corruzione, che non è stata fermata con le leggi vigenti, è necessario rispondere, secondo l’ex sindaco di Firenze, con nuove leggi che consentano di punire chi ruba, senza arrendersi dinanzi a situazioni gravi, soprattutto quando chi ruba lo fa sulle spalle dei più deboli.italia vs europa L’obiettivo è costruire un’immagine diversa dell’Italia che oggi deve fare i conti con un pesante problema di credibilità. Ma se questo è vero, e se è senz’altro pacifico che è necessario intervenire in alcuni ambiti strategici come la giustizia e la pubblica amministrazione, è altrettanto vero che non è essenziale effettuare altri tipi di intervento, che hanno il solo scopo di nascondere, dietro la credibilità economica, la trasformazione dell’Italia in una terra di facile conquista per speculatori di ogni provenienza. Il chiarimento è d’obbligo ove si consideri che Renzi, a Che tempo che fa, ha parlato anche della riforma del lavoro, della manovra economica e del rapporto con l’Europa dei vincoli e dell’austerità.

toghe-300x200Tornando al tema della corruzione, Mattero Renzi coglie anche l’occasione per rivolgersi direttamente ai magistrati: “scrivano le sentenze, non comunicati stampa – ha detto – in Italia non sono tutti ladri”. “Se uno ha rubato – ha ulteriormente chiarito – deve pagare e, se è dirigente pubblico, non deve più avere a che fare con la cosa pubblica”. Parole interessanti e, come sempre, colme retorica quelle del premier. Non resta che attendere l’anno prossimo per conoscere i primi passi di quello che si rivelerà, come tutti gli altri, un iter complesso che sarà inevitabilmente soggetto a modifiche, se non addirittura a stravolgimenti, sperando che oltre alle proposte non vengano stravolte anche le intenzioni.

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About the Author: Luigi Iacopino