Ritrovamento reperti

Ecco una notizia delle ultime settimane che ha fatto il giro del mondo su tutte le emittenti televisive, nelle note di agenzia, sulle testate della stampa nazionale ed internazionale: Un giovane maresciallo capo dei Carabinieri, in vacanza con moglie a New York, durante lo shopping per le strade della Grande Mela, nota un’antica statua nel negozio di un antiquario sulla Madison Avenue. Nelle fattezze della scultura identifica subito un’antica “nostrana mano” di epoca romana. Michele Speranza, questo è il nome del giovane militare, entra nel negozio e chiede informazioni sulla provenienza del reperto, poi, insospettito, fotografa la statua con la fotocamera del suo telefonino. Alle domande di Speranza rispondono forti i silenzi e la reticenza dell’antiquario newyorkese che si rifiuta di mostrare una licenza di esportazione che, in realtà, non aveva mai posseduto. Tornato in Italia, Speranza ha controllato nell’archivio digitale ed ha ritrovato l’immagine di un reperto che combaciava perfettamente con la foto effettuata in America. L’inchiesta del reparto operativo è così partita ed è proseguita fin quando l’antiquario, messo di fronte all’evidenza dagli agenti dell’Immigration ad Custom Enforcement, ha deciso di restituire la statua romana. Oggi, a distanza di soli sette mesi, il prezioso reperto è rientrato in Italia. Michele Speranza è giovane, dicevamo, non ha ancora quarant’anni, è nato in Calabria, a Gioia Tauro, dove suo padre era appuntato dei Carabinieri, anche se le origini più profonde sono in provincia di Vibo Valentia, a Brattirò di Drapia, a due passi da Tropea, paese dove lui, appena può, ritorna assieme a sua moglie, anche lei calabrese, di Sellia, in provincia di Catanzaro. Speranza dal 2001 è operativo nei Carabinieri dei beni culturali per la tutela del patrimonio artistico di Roma. Oggi il fortunato maresciallo capo che si ritrova, un poco intimidito, davanti a tanti cronisti e telecamere, sorridendo, attribuisce al caso il colpo grosso che gli ha fatto ritrovare la scultura a New York.  Di certo il maresciallo Michele Speranza vanta un’ eccezionale sensibilità culturale e memoria fotografica.  Si è  ricordato, in quel lontano luogo d’oltreoceano, di aver già visto, nell’archivio militare dei Carabinieri, quel busto in marmo raffigurante una donna con cornucopia, scolpito, con tutta probabilità, per ornare il  ninfeo di una villa romana o l’annesso giardino, del I o II secolo d.C.  Il busto marmoreo era uno dei tantissimi reperti antichi, schedati nella banca dati dei Carabinieri del Nucleo patrimonio artistico, vero e proprio archivio digitale dei pezzi “ricercati” dell’arte, messo a punto dai militari che lavorano con il ministero dei beni culturali. L’importante reperto oggi, grazie a Speranza, torna in Italia, dopo più di vent’anni, nel museo civico di Terracina da dove lo splendido busto di una statua romana della Fortuna, era stato rubato più di vent’anni fa, una notte del giugno del 1988, insieme ad altre sei opere marmoree di grande valore artistico e culturale.  Un colpo da grande poliziotto che potrebbe essere senza dubbio la trama di un film. Il gioiese Speranza ha fatto fare una grande figura al suo reparto ed a tutta l’Italia ed è diventato un simbolo di coloro che vogliono difendere il passato di un’Italia che, come storia, non ha nulla da invidiare a nessun luogo della Terra. E nessuno si deve permettere di toccare le opere del bel Paese..altrimenti…si rischia di essere scoperti dai nostri straordinari agenti…

Giuseppe Dattola

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