Berlusconi difende la famiglia tradizionale: no alle unioni omosessuali

«Finché governeremo questo Paese, le unioni omosessuali non saranno mai equiparate alla famiglia tradizionale». Lo ha assicurato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi intervenendo al congresso del Movimento dei cristiani riformisti, pubblico particolarmente sensibile all’argomento, riunito a Roma all’hotel Ergife dove il premier è stato l’ospite d’onore sabato pomeriggio scorso. Un no secco dunque, che ha inevitabilmente scatenato le ire dell’opposizione e delle associazioni, a equiparare le coppie omosessuali così come nessuna possibilità di adozioni per single e coppie gay. Berlusconi è stato, infatti, molto chiaro, ribadendo così due concetti chiave dell’attuale governo: «Non faremo mai una patrimoniale» e «non ci saranno mai equiparazioni tra le coppie gay e la famiglia tradizionale, cosi come non saranno mai possibili le adozioni di bambini per le coppie omosessuali». Il premier ha aggiunto, inoltre, che saranno adottate politiche fiscali a favore delle famiglie ricordando quanto fatto dal governo a favore delle famiglie impegnandosi affinché si arrivi «entro la legislatura all’introduzione del quoziente familiare». L’imperativo del cavaliere, dunque, è uno solo: «Difendere la famiglia tradizionale». Poi l’ennesima assicurazione sulla tenuta della maggioranza che «ha il diritto e il dovere di governare e fare le riforme».

Filippo Turiano

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