Niente foto del feretro di Bin Laden, almeno per adesso

Barack Obama ha deciso. Niente foto del cadavere di Bin Laden, almeno per adesso. Ma subito dopo avere annunciato la propria intenzione ad un intervista alla televisione americana Cbs, la Reuters ha pubblicato diverse immagini in cui si vedono diversi cadaveri di altre persone rimaste uccise durante il blitz americano alla villa fortezza pachistana dello sceicco del terrore. Sono foto nude e crude, dove si vedono fiumi di sangue, cadaveri, e un vero e proprio inferno dove sono passati i militari americani in precedenza. Sulle fotografie è apparsa anche una data e un orario: due foto sono state scattate alle 2.30 e due alle 2.39, ora locale pachistana, sempre il 2 Maggio. In precedenza si era ventilata l’ipotesi di pubblicare almeno una delle foto del corpo di Bin Laden, infatti il capo della Cia aveva annunciato: «Le foto sono troppo cruente ma almeno una sarà pubblicata, anche se non si sa quando». Il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, invece aveva dichiarato prima dell’uscita delle foto sull’agenzia Reuters: «È molto importante che fotografie atroci di qualcuno a cui è stato sparato un colpo in testa non siano messe in circolazione come strumenti di propaganda. Non esibiamo questo genere di cose come trofei».

Alcuni parlamentari Usa hanno potuto avere accesso alle immagini in possesso della Casa bianca. Il presidente della Commissione servizi segreti del Senato, il repubblicano Mike Ross, ha ammesso di aver potuto vedere le foto e di non auspicarne la pubblicazione: «Osama non è un trofeo, è morto: concentriamoci piuttosto sulla missione fino a che Al Qaeda non sarà eliminata». Un altro repubblicano, Saxby Chambliss, ha visto le fotografie e ha detto: «Mostrano quel che ci si può aspettare di qualcuno che è stato colpito da un proiettile alla testa, non è niente di bello da vedere. Un giorno o l’altro verranno pubblicate, la questione è sapere se lo dovremo fare noi secondo le nostre regole o lasciare che sia qualcun altro a farlo».  La senatrice repubblicana Kelly Ayotte è invece favorevole alla pubblicazione. «Bin Laden è una figura conosciuta e dalla foto si capisce che è lui. Nessuno vuole vedere foto che disturbano, ma credo anche che sia importante finirla con la teoria del complotto».

Dunque qualche confusione di intenti trapela nell’amministrazione americana. E qualche cattivo pensiero viene in mente non vedendo ancora le prove del corpo dello sceicco del terrore. Verrebbe in mente il fatto che fino a qualche anno fa, per mettere in moto la macchina della guerra, Bin Laden serviva vivo e vegeto, come uno spauracchio da agitare sull’opinione pubblica mondiale. Adesso, nel 2011, Bin Laden serviva morto, e così è stato. Da quell’11 settembre 2001 troppe cose non sono state chiarite fino in fondo.

Attenzione al falso video che gira sui social network, è un virus che infetta i profili virtuali di ogni utente che gli clicca sopra. Non crea problemi particolari, ma riempie la bacheca di post, almeno per adesso. Anche l’Fbi ha intanto allertato gli utenti della rete per mail che propongono foto o video di Bin Laden ucciso: «Potrebbero contenere virus in grado di rubare dati personali o infettare il computer».

Salvatore Borruto

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