Romania

20120321-012216.jpg21\03\2012 – Dal punto di vista economico l’Europa presenta uno squilibrio Ovest – Est, che si fa risalire alla fine dei regimi comunisti negli anni 1989 – 1990 – 1991. Ed è proprio per combattere questo squilibrio che l’Unione Europea, nella riforma dei fondi strutturali realizzata in occasione dell’accordo di Maastricht, ha introdotto il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale. Abbiamo, pertanto, nell’Europa orientale, interessanti situazioni di Paesi in Via di Sviluppo: uno di questi è, certamente, la Romania. I tassi di crescita del Prodotto Interno Lordo rumeno avevano fatto registrare valori intorno all’8% negli anni precedenti alla crisi della Lehman Brothers; oggi siamo intorno all’1,5 – 2 %. La disoccupazione si aggira intorno al 5%, ma anche in Romania è presente uno squilibrio regionale del tipo NordOvest – SudEst: all’estremo meridionale orientale del Paese si raggiungono punte del 13 – 15%. L’inflazione si aggira intorno all’8%, mentre il rapporto Debito Pubblico/PIL si attesta sul 40%. La Romania ha aderito al Trattato di Maastricht ed è in attesa di poter adottare l’Euro. La Romania è un Paese che manifesta stretti legami con l’Italia, a cominciare dal periodo della dominazione dell’Impero Romano, che ne ha dato il nome. Nel corso della Prima Guerra Mondiale il Paese fu salvato dall’invasione dei Tedeschi grazie all’azione del Direttore del Compartimento Ferroviario di Bucarest, che fece saltare i ponti, impedendo l’avanzata delle truppe. Si trattava dell’ingegnere reggino Pietro Vilardi, (la cui storia è raccontata nel nostro: “Sbarre, quelle antiche pietre”). Negli ultimi anni consistenti flussi migratori provengono da questo Paese, e ciò ha fatto sì che oggi la comunità rumena in Italia risulti fra le più numerose. Ma consistente risulta anche la presenza industriale e produttiva italiana in Romania. Tra il 2005, anno del suo insediamento in Romania, e il 2010 Pirelli ha già investito 300 milioni di euro, che raggiungeranno oltre 450 milioni di euro nel 2014, destinati al grande polo industriale di Slatina composto da una fabbrica di pneumatici per vettura e da uno stabilimento di filtri per la produzione di ‘steelcord’ (la cordicella metallica utilizzata per gli pneumatici radiali) ed allo stabilimento di filtri antiparticolato per motori diesel di Bumbesti-Jiu Gorj. RISO SCOTTI è presente in Romania con una fabbrica per la produzione di riso a Vlădeni, nel distretto Ialomiţa, e terreni coltivati nelle Province di Călăraşi, Traila e Dolj. L’azienda detiene una superficie coltivata a riso di circa 6.000 ettari e assicura la metà della quantità di prodotto consumato oggi in Romania. PARMALAT possiede una fabbrica per la produzione di succhi “Santal” nella località di Tunari, vicino Bucarest, nella quale ha investito fino ad oggi oltre 15 milioni di Euro: lo stabilimento e’ stato inaugurato nel 1996, 5 anni dopo l’ingresso di Parmalat sul mercato dei succhi Santal. Il Gruppo BUTANGAS, invece, rappresenta un interessante caso di delocalizzazione all’incontrario: fu fondato in Italia, nel 1948 da Iosif Constantin Dragan. L’azienda e’ presente in Romania dal 1996 ed attualmente il gruppo e’ attivo anche in Albania, Austria, Bulgaria, Germania, Grecia, Marocco, Polonia, Romania e Serbia.

Prof. Giuseppe Cantarella

banner

Recommended For You

About the Author: Redazione ilMetropolitano