Dopo il successo alle elezioni amministrative, Beppe Grillo, leader del movimento 5 Stelle, ne manda a dire 4, tramite la rete, com’è sua consuetudine al segretario nazionale del Partito Democratico. Il candidato dei grillini Piazzarotti seppur partendo notevolmente svantaggiato è riuscito a capovolgere le previsioni e a battere il candidato del PD che aveva chiesto l’aiuto durante la campagna elettorale anche del comico Gene Gnocchi. Grillo attacca tutti gli avversari della sinistra (c’è il ragionevole sospetto che forse vuole rabbonire l’elettorato di centro-destra che si è astenuto o ha parteggiato per lui in queste elezioni ) parla di un Bersani come di uno zombie, un leader di un partito mai nato incapace di governare, che continua a dire che vinto questa tornata elettorale e a dichiarare che non ha perso a Parma ma ha solo non-vinto, un linguaggio ambiguo e seguito da un ragionamento demenziale. Il comico si scaglia anche contro D’Alema e contro il sindaco di Firenze Matteo Renzi, il nuovo che avanza nel centro-sinistra. Infine con la battuta “mangeremo gli gnocchi fritti come piatto cittadino” congeda anche l’intervento di Gene Gnocchi. La risposta di Bersani non si è fatta attendere ed è come al solito molto pragmatica, il segretario del PD si auspica che il ruolo effettivo che vede Grillo capo del partito, lo responsabilizzi, lo rassereni e lo faccia proporre qualcosa di concreto per il paese e non le solite invettive contro gli avversari politici che fanno audience ma alla fine sono solo fumo negli occhi.
Fabrizio Pace
