L’Italia, con oltre il 95% di imprese al di sotto dei 10 addetti, detiene il primato di frammentazione produttiva

“Il nostro Paese è caratterizzato da una struttura imprenditoriale di medie e piccole dimensioni, una dimensione che finora è stata di notevole contributo sotto il profilo della creazione di . L’Italia, con oltre il 95% di imprese al di sotto dei 10 addetti, detiene il primato di frammentazione produttiva. Se da un lato, dimensioni aziendali ridotte conferiscono maggiore flessibilità al sistema produttivo italiano, dall’altro, limitano l’efficienza, rendono più difficile lo sviluppo di prodotti e tecniche innovative e condizionano la natura e le modalità di internazionalizzazione delle imprese e la loro capacità di competere sui mercati internazionali”. E’ quanto ha sostenuto il vicepresidente del Consiglio regionale, Alessandro Nicolò, intervenendo stamani ad un incontro, ospitato nella sala convegni della Camera di Commercio di Reggio, sui Consorzi per l’internazionalizzazione delle Piccole e Medie imprese”. “E’ un problema che si ripropone, sempre attuale – ha aggiunto Nicolò – quello dei limiti che le Pmi incontrano nell’affrontare i mercati esteri. In molti casi l’impossibilità di conseguire adeguate economie di scala, soprattutto di tipo gestionale, spinge le piccole realtà produttive, in Calabria sono tantissime, ad ampliare le potenzialità di penetrazione dei mercati esteri mediante il ricorso a servizi avanzati di supporto all’internazionalizzazione, sia con acquisizione degli stessi dall’esterno, sia mediante diverse soluzioni di collaborazione interaziendale. E’ proprio da questa situazione che trae forza propulsiva un’entità organizzativa particolare, quella dei consorzi all’esportazione, il cui ruolo può risultare fondamentale nel sostenere la crescita qualitativa delle Pmi ed il loro collegamento con il mercato internazionale. Tale ruolo diviene tanto più rilevante quanto più la domanda mondiale si orienta su beni complessi, su sistemi integrati di prodotti e servizi la cui commercializzazione non può essere attuata con gli strumenti tradizionali a disposizione delle PMI, essendo richiesto un insieme di capitali, di conoscenze tecnologiche e di marketing che le imprese minori non possono generare in via autonoma ma che possono invece ottenere ricorrendo ad altre forme organizzative interimpresa”. “Per questi motivi, l’iniziativa legislativa dell’on Nino Foti – ha detto ancora Nicolò – ha il pregio di incrociare le problematiche e i limiti di azione delle PMI che nella nostra regione soffrono in modo particolare perla distanza dai mercati, la carenze di infrastrutture, le difficili condizioni di accesso al credito”.
Giuseppe Dattola

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