Grillo, Letta e Renzi: azioni e reazioni

In queste ore Grillo, leader del M5S, è rimasto “vittima”del suo stesso sistema di gestione della cosa politica. Nelle scorse settimane c’erano state polemiche e contrasti riguardo la possibilità di una presentazione di un emendamento riguardo all’abolizione del reato di clandestinità, polemica messa subito a tacere da un intervento dello stesso Grillo. Intervento che voleva mantenere lo Status Quo, ma che in queste ore è stato smentito dallo stesso popolo M5S. Infatti, con l’ultimo “referendum” interno al movimento stesso, si è deciso di cambiare direzione di politica. Su 80 mila iscritti aventi diritto di voto, 25 mila hanno espresso il loro voto con una netta vittoria, circa 15.000 a favore e 9.000 contrari, sull’abrogazione di reato di clandestinità.

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Enrico Letta

Quindi, se Grillo voleva dare una “calmata” alle polemiche, la stessa base del suo elettorato si è “rivoltata” contro indicando un drastico cambio di rotta nelle politiche del movimento. Intanto Letta dal suo viaggio in Messico dichiara : “Il 2014 rappresenta per noi un anno fondamentale, il primo anno che non si apre con un’emergenza finanziaria e si parla di opportunità di riforme e crescita. Dobbiamo e possiamo superare i ritardi del passato; La crisi obbliga l’Europa e l’Italia a mettere in campo strumenti più efficaci, lasciandoci alle spalle stanchezze del passato; nel semestre italiano daremo un impulso tutto basato sulla crescita e ci sono le condizioni che il rinnovato impegno italiano sugli obiettivi del lavoro e della crescita possa aiutare l’Europa a ripartire; la sfida delle democrazie di oggi è una rappresentanza del voto che dia risultati efficaci.” E mentre il Premier rilascia dichiarazioni di intenti e promesse varie Renzi, in qualità di neosegretario Pd viene ricevuto dal Presidente Napolitano per uno scambio di idee su prospettive, confronto e iter per la riforma della legge elettorale e per le riforme isitituzionali, in attesa della sentenza della Consulta sulla legge elettorale, sentenza giunta dopo quattro ore di consiglio che abolisce il famoso “Porcellum”, affermando che Il premio di maggioranza è foriero di una eccessiva “sovra-rappresentazione” e può produrre “una distorsione”, perchè non impone “il raggiungimento di una soglia minima di voti alla lista”. La Consulta precisa anche che «la normativa che resta in vigore per effetto della dichiarata illegittimità costituzionale» del Porcellum “è complessivamente idonea a garantire il rinnovo, in ogni momento, dell’organo costituzionale elettivo, così come richiesto dalla costante giurisprudenza di questa Corte”.

Quindi essendo la sentenza auto applicativa prevede che una volta cancellato il vecchio sistema elettorale resti in vigore un proporzionale puro, quindi senza premio di maggioranza e con la possibilità per l’elettore di espriremere una sola preferenza. Inoltre la sentenza non è retroattiva e pertanto non esiste un problema di legittimità del Parlamento eletto, come preteso dal Movimento 5 Stelle, diciamo pure che in questo modo, come direbbero i nostri vecchi, vengono salvati “Capre e Cavoli”.

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About the Author: Carlo Viscardi