La Confommercio Giovani sui tagli alle forze di Polizia

giuseppe pedà 4Le incessanti vicende migratorie che stanno da lungo corso mettendo a dura prova il nostro Paese, e in relazione alle quali si è espresso ieri, con toni a dir poco allarmanti, il ministro Alfano a chiusura del vertice sull’immigrazione tenutosi al Viminale, non fanno che aggravare lo stato di preoccupazione per una situazione che risulta ormai al limite delle nostre possibilità di contenimento e tale pertanto, da costituire un evidente fattore di pregiudizio per la sicurezza e l’ordine pubblico. I dati resi noti dal Ministro, che parlano di 4000 sbarchi solo nelle ultime quarantotto ore e che danno per certa la prospettiva di circa 600 mila migranti nordafricani pronti a raggiungere le coste italiane, stridono infatti fortemente con le misure di razionalizzazione indicate dal progetto di resetlement delle Forze dell’ordine reso noto dal Ministero dell’Interno lo scorso 3 marzo che prevede, oltre al taglio di un notevole numero di Commissariati di P.S. e di presidi Polfer, la soppressione di tutte le 50 squadre nautiche nonché di alcune zone di frontiera e di presidi minori. Se queste misure dovessero trovare concreta attuazione – afferma il Coordinatore Nazionale dei Giovani di Confcommercio Giuseppe Pedà – è evidente che si verrebbe a determinare un forte scollamento fra le istanze di sicurezza e legalità che un momento socio–economicamente complesso e delicato come quello che stiamo vivendo inevitabilmente pone, e la capacità dello Stato di rispondere con mezzi e garanzie commisurate. Si pensi alle serie difficoltà che ne potrebbero derivare per il sistema di accoglienza degli immigrati, ovvero l’insieme di Centri deputati ad intervenire nei diversi livelli di assistenza agli stranieri, i quali lavorano in stretta sinergia con le Forze dell’ordine. I controlli, già resi complicati dall’elevato numero di arrivi giornalieri di immigrati – spiega Pedà – potrebbero subire, a seguito delle razionalizzazioni, un indebolimento, fattore che aumenterebbe le possibilità di fuga dalle strutture, riproponendo per conseguenza quel fenomeno dell’invisibilità sociale dovuta alla presenza irregolare dello straniero sul territorio,a cui la storia recente ci ha abituati. La spending-review è senz’altro un atto dovuto in un momento di grave congiuntura economica come quello attuale, ma l’individuazione dei tagli da effettuare – afferma Pedà – non può per nessuna ragione giustificare il sacrificio di priorità ineludibili, fra le quali vi è appunto la sicurezza dei cittadini. Ritengo pertanto – conclude Pedà – che il Progetto di razionalizzazione delle risorse e dei presidi della Polizia di Stato sul territorio proposto dall’Interno,vada responsabilmente ridimensionato e debba essere rivisto avendo un occhio di riguardo almeno per quelle aree del Paese in cui gli sbarchi sono ormai diventati la “quotidiana normalità”.

Il coordinatore nazionale del territorio

Dott. Giuseppe Pedà

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