Lettera della candidata di Reggio Futura Emy Filomena Priolo agli elettori

reggio futura“Molti mi chiedono perché ho deciso di candidarmi. A tutti rispondo con assoluta sincerità , suscitando reazioni diverse  e stupore. Tutto nasce come un gioco, una sfida lanciata da un carissimo amico che crede in me, non come politico, ma come persona. Poi, pian piano, la presa di coscienza. Ho pensato ai miei figli, all’idea che avrei dovuto fare qualcosa per loro: una brava mamma offre ai propri piccoli gli strumenti necessari per cogliere le occasioni  migliori. Li indirizza per poi lasciarli andare, liberi di scegliere se  restare nella propria città dopo il diploma, o se  scappare necessariamente via alla ricerca dell’ onda perfetta. Amo Reggio ed i reggini. Ho voglia di poter dire di aver contribuito anch’io a dare un volto nuovo alla mia città; terra di una bellezza rara ma distrutta dall’ignoranza e dalla sete di potere. Le persone sono ormai stanche, arrivano con fatica a fine mese . Spesso, con il cuore gonfio di dolore, devono dire di “no” ai propri figli per l’acquisto anche di un paio di scarpe da pallone ( quel pallone da me tanto amato) perché i soldi, quei pochi soldi, servono per mettere un piatto caldo sulla tavola ogni giorno o per pagare le innumerevoli bollette. La mia città necessita di unione , di condivisione…da troppo tempo regna in essa la confusione e l’incertezza. Per questo ho scelto di candidarmi. Ho deciso, però, di non fare grossa pubblicità alla mia persona;  scelta dettata non perché non abbia idee o abbia timore di un confronto, ma perché ritengo che in questo momento servano  maggiormente motivazione ed impegno. Necessitano uomini e donne animati dal sacrificio comune, da quella spinta motivazionale che porta al cambiamento. Chi deciderà di votarmi dovrà farlo perché mi stima come Emy , donna leale, corretta e di sani principi . A chi mi darà fiducia non posso promettere un posto di lavoro o una risoluzione certa ed immediata del problema che mi sottopone ma, posso garantire, che sono pronta ad ascoltare , impegnandomi per una ricerca comune di strategie valide. Madre Teresa di Calcutta diceva: “Quello che facciamo è soltanto una goccia nell’oceano. Ma se non ci fosse quella goccia, all’oceano mancherebbe. Ciò che conta non è fare molto ma mettere molto amore in ciò che si fa. Ieri non è più, domani non è ancora. Non abbiamo che il giorno d’oggi. Cominciamo”. Cominciamo a riprenderci la nostra città. Ho un cuore vero, lo metto in campo perché la mia sfida è vincere con il sentimento”.

Emy Filomena Priolo

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