6° Anniversario della scomparsa di Mino Reitano: il ricordo di Giuseppe Agliano

Martedì 27 gennaio saranno sei anni che Mino Reitano, il poliedrico artista reggino che ha cantato e rappresentato in Italia e nel Mondo le gioie, i dolori, le ansie, le speranze e le bellezze della sua amata Calabria, concluse prematuramente la sua straordinaria vita terrena. In questi anni – ricorda Giuseppe Agliano, più volte assessore e consigliere comunale nelle passate consiliature – molteplici sono state le iniziative promosse dalle testate televisive e giornalistiche nazionali e locali oltre che da Istituzioni, Enti e Associazioni, volte e ricordarne la figura e l’opera e per rendere il doveroso tributo ad un personaggio che, con la sua ingenua ma dignitosa umiltà, ha rappresentato la forza, la capacità, il talento e la voglia di riscatto caratteristica degli uomini del sud che non si rassegnano e che vogliono guardare al futuro con l’orgoglio di chi sa di avere le qualità per emergere. Così come scrive di Lui il suo biografo ufficiale Tonio Licordari. mino reitanoMino – sottolinea Agliano – amava visceralmente la sua Terra d’origine (la sua frase finale ogni qualvolta ci incontravamo fuori dalla Calabria era sempre la stessa, in perfetto dialetto: “…salutimi Rriggiu!”) e da essa fu amorevolmente contraccambiato sia prima che dopo la sua triste dipartita, con molteplici riconoscimenti e piazze sempre gremite ovunque egli andasse a cantare. A migliaia infatti, calabresi e turisti, affollarono i suoi concerti durante il tour “Viaggio Mediterraneo”, voluto alla fine degli anni ’90 dal Presidente del Consiglio Regionale del tempo Giuseppe Scopelliti, che per due anni consecutivi lo vide esibirsi, unitamente ad altri artisti calabresi, in molti comuni della regione compreso lo storico concerto di Reggio in Piazza Indipendenza (1998). Seguirono gli anni dell’incarico onorifico di “Ambasciatore della calabresità nel Mondo” (2000) e del San Giorgio d’Oro quale reggino illustre (2005), riconoscimento che ebbi l’onore di consegnare io stesso, su incarico del Sindaco, eccezionalmente qualche mese dopo il 23 aprile poiché una partecipazione ad una trasmissione RAI non gli consentì di essere presente alla cerimonia ufficiale. Poi il terribile male, che affronta serenamente, anche grazie al conforto della sua profonda fede e della sua splendida famiglia, la moglie Patrizia e le figlie Giuseppina e Grazia e che lo portò a limitare le apparizioni ed i concerti. Fino alla sera di quel tragico 27 gennaio del 2009, in cui Mino Reitano, a soli 64 anni, ci lasciava. Alle esequie nella città di adozione, Agrate Brianza, l’Amministrazione comunale reggina inviò il Gonfalone e una delegazione guidata dal consigliere Giuseppe Martorano, che rappresentò il cordoglio del Sindaco Giuseppe Scopelliti e dell’intera città. Il 25 ottobre le Poste Italiane lo celebrarono con l’emissione di un francobollo facente parte di una serie di tre valori dedicati alla storia della musica italiana (gli altri due furono dedicati a Pavarotti e Rota). Evento che il comune di Reggio volle organizzare (anche su richiesta del fratello Gegè e di molti fans) d’intesa con la locale filiale delle Poste in contemporanea nazionale, distribuendo le cartoline con l’immagine di Mino con il francobollo e l’annullo postale alle autorità e ai tantissimi presenti che affollavano il salone dei Lampadari di Palazzo S. Giorgio. Nel frattempo, fui incaricato dal Sindaco di attivare e seguire le procedure per la realizzazione di un monumento a Sua perenne memoria da posizionare in una piazza della città. Io scultore Rosario La Seta ideò e realizzò, anche con il prezioso apporto della famiglia, un bellissimo busto in bronzo, con l’immagine di Mino che stringe un violino (strumento che Egli prediligeva) che sovrasta un blocco di pietra di Lazzaro con incisa una grande nota musicale, che uniti raggiungono quasi due metri di altezza. L’opera fu completata nel 2011. Purtroppo, il monumento, dal 2012 (anno in cui l’Amministrazione Arena deliberò in merito) attende di essere collocato all’interno della piazza ricavata al centro della grande rotatoria sullo slargo dell’Annunziata, i cui lavori sono inspiegabilmente fermi da circa tre anni (la perizia risulta approvata da tempo ed i fondi disponibili). aglianoPiù volte è stato sollecitato il completamento della piazza che necessita di poche settimane di lavori, sia ai Commissari, sia, mi risulta, all’attuale Amministrazione, ma, tant’è, che quell’area è sempre più un indegno e pericoloso ricettacolo di animali randagi e rifiuti di ogni genere e la statua rimane custodita nello studio del M° La Seta. Spero – sottolinea l’ex amministratore – che il Memorial che si svolge da sei anni al Teatro Cilea, organizzato come sempre dall’instancabile e encomiabile Gegè Reitano possa riaccendere i riflettori (e le speranze) su questa vicenda e che i reggini ed i turisti possano finalmente poter rendere omaggio ad un artista eccezionale e cittadino illustre nella piazza che porta il Suo nome e ammirare il monumento a Lui dedicato. Mino Reitano – conclude Giuseppe Agliano – per la sua immensa e popolare attività artistica, per il grande affetto e la considerazione che gode ancora oggi in tutta Italia ed all’estero (la pagina facebook “I Fedelissimi” raccoglie migliaia di appassionati) merita di essere ricordato ai posteri ed in particolare, alle giovani generazioni, per poterne apprezzare ed emulare non solo le doti canore ma, anche e soprattutto, le virtù dell’Uomo, semplice e carico di energia, di eterno ragazzo pieno di vitalità, dai sani valori e forti ideali, dal cuore gentile e generoso, dedito al lavoro ed alla famiglia. Ed è per questo che i reggini ed i calabresi non devono disperdere il messaggio di riscatto lanciato attraverso la sua sterminata produzione artistica. Perché Mino non è stato solo un interprete, un compositore, un cantante, un musicista, ma anche un attore, uno scrittore, un giornalista, un conduttore, quindi un talento a tutto tondo ma, soprattutto, è stato un grande esempio.

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