Papa Francesco, Omelia di fine anno: “Il bene vince sempre”

Papa FrancescoIl 2015 è volato via e, portandosi dietro un bel po’ di questioni – alcune completamente irrisolte, altre in via di peggioramento – ma anche di notizie e avvenimenti importanti, il 2016 si preannuncia come un anno particolarmente intenso. Ne è consapevole anche il Santo Padre che, in occasione della celebrazione del Te Deum, da lui stesso presieduta nella Basilica di San Pietro, ha rilevato come, nonostante tante giornate siano state segnate da violenza – “da morte, da sofferenze indicibili di tanti innocenti, di profughi costretti a lasciare la loro patria, di uomini, donne e bambini senza dimora stabile, cibo e sostentamento” – “grandi gesti di bontà, di amore e di solidarietà hanno riempito le giornate di quest’anno”. Ma, si sa, “le cose buone non fanno notizia”.

Volontà di Dio o progetti degli uomini

Ma – ha ammonito il Papa – “questi segni di amore non possono e non devono essere oscurati dalla prepotenza del male. Il bene vince sempre, anche se in qualche momento può apparire più debole e nascosto”. Il male, quindi, non deve oscurare il bene. Nulla da dire al riguardo, ma c’è un altro aspetto in particolare sul quale Francesco ha voluto mettere l’accento. Tutti noi siamo chiamati a “verificare se le vicende del mondo si sono realizzate secondo la volontà di Dio, oppure se abbiamo dato ascolto prevalentemente ai progetti degli uomini, spesso carichi di interessi privati, di insaziabile sete di potere e di violenza gratuita”. Non c’è nulla, tuttavia, di cui stupirsi perché considerazione di questo tenero caratterizzano il Pontificato del Cardinale argentino sin dai primi giorni della sue elezione.

La “ricetta” del Papa: preghiera, recupero dei valori e testimonianza Cristiana

basilica san pietro

Speranza e lode nel Signore rappresentano due aspetti fondamentali, secondo Papa Bergoglio che, nel suo breve ma intenso discorso, non si è limitato a sottolineare come questi ultimi si debbano esprimere attraverso la preghiera, rinforzata dalla “compagnia di tutto il popolo di Dio”, che è chiamata a far sentire il suo canto di ringraziamento all’unisono, ma ha anche ribadito la necessità di “focalizzare in modo particolare i segni che Dio ci ha concesso”. Diventa, pertanto necessario, prendere atto della “condizione del mondo intero”, partendo dalle tristi vicende che hanno riguardato la Capitale, “per andare oltre le difficoltà del momento presente”, ponendosi come traguardo il recupero di quei valori che permettano “di superare le gravi incertezze che hanno dominato la scena di quest’anno”, anche attraverso “l’apporto positivo della testimonianza cristiana” che non deve mancare mai.

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About the Author: Luigi Iacopino