Mobilitazione delle Camere di Commercio

camera di commercio rc18\11\2016 – In data odierna presso la sede della Camera di Commercio di Reggio Calabria si è tenuto un incontro con le Organizzazioni imprenditoriali e sindacali della provincia reggina per affrontare le problematiche connesse alla imminente approvazione definitiva del decreto legislativo di riordino del Sistema Camerale.  Tutti i partecipanti hanno manifestate la loro disponibilità a supportare, a livello locale e nazionale, la mobilitazione del personale delle Camere di Commercio che si terrà a Roma lunedì 21 novembre davanti alla sede del Ministero dello Sviluppo economico per protestare contro il  provvedimento di riforma di cui al citato decreto e per la difesa di “oltre 2.000 posti di lavoro a rischio” tra Camere, Unioni regionali e Aziende speciali.  Il Governo  non ha infatti ritenuto di cogliere i pareri di modifica del provvedimento di riforma offerti dal Parlamento . Oltre all’incertezza occupazionale, questa riforma porta all’impoverimento dei servizi resi ai cittadini ed alle imprese, senza ottenere alcun risparmio sulla finanza pubblica o beneficio per l’economia poiché le Camere di Commercio sono finanziate con il diritto annuale versato dalle imprese. Il rischio che si profila è la riduzione delle funzioni pubbliche di trasparenza, imparzialità e presidio di legalità, nonché di sviluppo economico con forme di intervento per le imprese del territorio provinciale che verrebbero drasticamente a mancare . Nel panorama delle Pubbliche Amministrazioni, le Camere, con la loro rete informatica, svolgono altresì un ruolo strategico dell’Agenda digitale italiana, contribuendo alla diffusione dell’identità digitale di cittadini ed imprese per lo sviluppo dei servizi in rete e per agevolare il dialogo con la P.A., supportano la creazione di impresa, come nel caso delle start-up innovative, e offrono servizi informativi per operare efficacemente in un mercato digitale, innovato e competitivo oltre alle diverse attività per la qualificazione e tutela delle produzioni economiche locali e la valorizzazione del patrimonio turistico .  Una “dieta dimagrante” che impoverisce i territori, privati così dei diversificati servizi promozionali, di sostegno e di prossimità all’intera economia locale che in particolar modo al Sud necessita costantemente di essere tutelata e rappresentata.

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