Attrarre l’industria cinematografica per aiutare l’economia locale e proporre il territorio

Reggio Calabria Film Fest 2019, non solo film attori ed addetti ai lavori del cinema locale ed italiano ma anche un profondo momento di riflessione sulla possibilità di un percorso che incentivi lo sviluppo economico-sociale che generi un indotto sul e per il territorio; stimolando anche per la formazione di nuove professionalità. Raccontare e promuovere il territorio attraverso il cinema o la televisione per attirare risorse produzioni garantendo accoglienza  e serietà.  E’ di questo che si è discusso ieri pomeriggio durante la tavola rotonda: “Territorio e cinema: le produzioni televisive e cinematografiche come risorse per lo sviluppo locale”, organizzata nel Salone degli Specchi dell’ex Hotel Miramare di Reggio Calabria. Moderati  da Michele Geria, storico organizzatore del RCFF,  ad esporre punti di vista e conclusioni insieme al Presidente della Camera di Commercio reggina Antonino Tramontana, c’erano: Pino Citrigno, Michele Lo Foco, Antonio Ferraro, Pasquale Gallo, Chiara Parisi per l’EPNA e successivamente il Sindaco Giuseppe Falcomatà per la Città Metropolitana di Reggio Calabria.  Il filo del discorso, partito dalle premesse su indicate, si poi esteso alla descrizione ed all’analisi della delicatissima fase che il settore cinematografico sta attraversando da qualche tempo evidenziandone i problemi attuali (pirateria informatica, diritti televisivi, mancanza di produttori, SIAE) al fine di trovare una comune soluzione. Si sono esposte anche le interessantissime agevolazioni fiscali previste per gli eventuali investimenti delle imprese nel settore cinematografico. Riportiamo parte dell’intervento della dirigente dell’Ente Parco Aspromonte Chiara Parisi, unica donna presente nel salotto a rappresentare un’istituzione locale:”L’Aspromonte è un set cinematografico naturale con il suo immenso patrimonio naturalistico. Siamo certi che l’industria cinematografica potrebbe investire nella bellezza della Nostra montagna. Abbiamo più volte parlato della dicotomia che accompagna questa terra tra bellezza e malaffare, è ora che emerga la bellezza e che l’Aspromonte venga conosciuto dal mondo per la sua straordinarietà paesaggistica e culturale“.

 

FMP

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