Tradimento: spesi 15 mln di € per controllare il coniuge

Nel 2018 il business della scoperta dei tradimenti ha raggiunto la cifra di circa 15 milioni di euro. È una stima di MS Technologies, azienda di Reggio Emilia divenuta in breve tempo sinonimo di innovazione high-tech nella produzione e distribuzione di sistemi di sorveglianza, sia per esperti nel settore che per semplici amatori. Secondo il responsabile della società, il messinese Roberto Occhiuzzi, a tanto si aggira questo giro d’affari che comprende spese per l’investigatore privato, per la tecnologia, le microspie e tutte le varie diavolerie necessarie per scoprire il tradimento del/la partner. Del resto, l’infedeltà continua a essere un business che coinvolge le coppie italiane: secondo il sito Incontri-ExtraConiugali.com, nel 2018 il giro d’affari è stato di 7,3 miliardi di euro, considerando le spese sostenute da uomini e donne del nostro Paese per mantenere una relazione extraconiugale o comunque clandestina.

È lo stesso Occhiuzzi di MS Technologies a informarci su ulteriori dettagli riguardanti le abitudini degli italiani nei tradimenti e, in particolare, nelle metodologie usate per scoprirli: «Su 100 coppie, almeno il 70% pratica l’infedeltà. Al Sud la percentuale si abbassa leggermente ma per il semplice fatto che ‘vengono scoperte meno’. La maggior parte dei clienti sono donne, semplicemente perché i maschi sono più menefreghisti rispetto a una donna e non hanno sempre la volontà di andare fino in fondo, come le donne. Una donna, se ha un sospetto, nel 90% dei casi ci ha azzeccato: non hanno nulla da invidiare a Sherlock Homes. Tra le nuove tecnologie, per scoprire l’infedeltà, la più blasonata e diffusa è sicuramente la pratica di mettere il telefono del/la partner sotto controllo. Ai giorni nostri, in cui il telefono è diventato quasi uno strumento ‘vitale’, sicuramente un tradimento si crea ed è molto più semplice organizzarlo tramite social, messaggi, whatsapp, chat… Tra Nord e Sud, un tradimento o un’infedeltà sono affrontati con più leggerezza al Nord. Questo porta il Sud a essere più ipocrita rispetto al Nord, sotto questo punto di vista. Per quel che riguarda, infine, il tipo di clientela che si rivolge a noi, devo che abbracciamo tutte le classi sociali. Naturalmente se il cliente non ha problemi economici, può permettersi tecnologie diverse, migliori (quindi più costose) e aumentare esponenzialmente la percentuale di tempistica e successo nello scoprire un’infedeltà».

Ma quali sono gli strumenti tecnologici maggiormente utilizzati per scoprire se i partner sono traditori? Sempre secondo MS Technologies al primo posto troviamo software di localizzazione geografica familiare, installati all’insaputa del partner oppure con una semplice scusa per motivi di sicurezza, sfruttando il GPS e Google Maps (18%); a seguire spycam occultate in profumatori all’ingresso della casa (16%); poi microcamere nascoste negli specchi del bagno (15%); microfoni ambientali installati in soprammobili (13%); ancora spycam, ma inserite nelle radiosveglie sul comodino a fianco del letto (10%); cellulari spia che intercettano gli sms dell’altra persona in entrata e in uscita (9%); localizzatori gps miniaturizzati con Sim card da lasciare nell’auto del sospettato/a (7%); app specifiche per il controllo d’uso del cellulare e per il controllo dell’uso della tastiera (5%); videocamere da auto, piazzate sulla parte superiore del parabrezza della propria auto, tipo quelle della polizia (3%); infine, i più audaci, e anche con maggior tempo a disposizione, passano addirittura all’utilizzo di droni per monitorare dall’alto gli altrui spostamenti (1%).

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