Zomaro, inaugurazione del Centro Visite del Parco dell’Aspromonte

Una struttura strategica, dedicata alla divulgazione e alla conoscenza della Flora dell’Aspromonte, ubicata nel cuore del Parco e che diverrà centro di formazione e studi scientifici. E’ stato inaugurato ieri mattina il Centro Visite del Parco dell’Aspromonte in località Zomaro: ristrutturata dopo le vandalizzazioni subite, gode di un terreno annesso di grandi dimensioni e sorge in una zona di altissimo pregio naturalistico e storico, tra alberi monumentali, ricche sorgenti, specie endemiche ed è affiancata da numerosi sentieri alla scoperta della biodiversità e della storia. Il Centro visite è completato da una Mostra permanente sulla Flora del Parco, da un erbario di circa 200 esemplari di flora aspromontana, nonché con da una LIM interattiva multimediale per mezzo della quale i visitatori possono visualizzare fotografie ad alta risoluzione degli endemismi del parco cliccando sulle mappe tematiche presenti nel sistema.

Istituzioni, Sindaci, imprenditori, Associazioni, semplici appassionati, hanno partecipato alla giornata di inaugurazione, scandita dall’incontro-dibattito sul tema la “Biodiversità nel Parco Nazionale dell’Aspromonte”, coordinato dal sociologo Francesco Rao e nel quale sono intervenuti, il Presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte Leo Autelitano, il Sindaco di Cittanova Francesco Cosentino, il Sen. Giuseppe Auddino, già presidente della società Botanica italiana Francesco Maria Raimondo, il Direttore del dipartimento Agricoltura della Regione Giacomo Giovinazzo, il Vice Presidente della Giunta regionale Antonino Spirlì, l’Assessore regionale all’Ambiente Sergio De Caprio, con le conclusioni affidate al segretario della VIII Commissione (Ambiente, Territorio e lavori Pubblici) On. Giuseppe D’Ippolito. Presenti anche la deputata On. Dalila Nesci e il consigliere regionale Giacomo Crinò.

“Abbiamo il dovere – ha detto Giuseppe D’Ippolito – di convergere per la completa salvaguardia della biodiversità, posto che nei Parchi nazionali si trova larga parte degli ecosistemi essenziali alla vita delle 56mila specie presenti in Italia, che rappresentano un primato in Europa. Il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, sta impegnandosi perché l’Italia diventi un Paese-Parco. Si tratta di un sogno possibile, che ci spinge a un più convinto impegno, mantenendo la sinergia tra i diversi livelli istituzionali, nei settori considerati vulnerabili ai cambiamenti climatici. In quanto al Parco nazionale dell’Aspromonte auspico che si completi e preservi la rete sentieristica, insisto sull’adesione al progetto nazionale Sentiero dei Parchi e sulla promozione e creazione di una rete di condivisioni con gli altri Parchi nazionali presenti in Calabria: sogno anche una Calabria che sia Regione-Parco”.

Per il Presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte, Leo Autelitano l’inaugurazione del Centro Visite “ha molteplici sfaccettature importanti: questa struttura è strategica sia perché è dedicata alla flora dell’Aspromonte che ha un patrimonio ricchissimo, tra i più significativi al livello nazionale, sia perché è situata nel cuore della montagna, da qui è possibile collegare esperienze di studio e ricerca a percorsi escursionistici e culturali, consentendo ai fruitori di immergersi nella conoscenza di un enorme patrimonio naturalistico, storico ed ambientalistico. Costruita negli anni 2000, ripetutamente vandalizzata, oggi viene inaugurata e immediatamente andrà in gestione per permetterne la completa e continua fruizione. Questa struttura – ha aggiunto Leo Autelitano – ha una forte caratterizzazione scientifica, ed è nostra intenzione coinvolgere l’Università e gli enti di ricerca affinché diventi punto d’eccellenza per studi e ricerche mettendola a sistema ed in rete con gli altri centri destinati alla divulgazione della conoscenza della biodiversità del Parco, come l’Osservatorio Regionale di Gambarie (Cucullaro), una banca dati collegato a tutti gli enti di ricerca per conoscere lo stato ed il lavoro di tutti gli enti collegati. La parte scientifica è determinante in un progetto più ampio che si integra con quello che stiamo facendo nel campo della sentieristica e nei percorsi e nei grandi itinerari, coniugando aspetti naturalistici e paesaggistici con quelli storico e culturali”.

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