Noi scegliamo il cane o lui sceglie noi?

Riprendiamo da dove eravamo rimasti l’intervista con Vincenza Fontana, addestratore cinofilo ENCI, sull’argomento relativo alla scelta del cane. Oggi le abbiamo posto tutta una serie di quesiti sull’argomento ai quali ha fornito, come sempre, risposte molto dettagliate e delle quali invitiamo a tenere conto quando e se si decide di comprare o adottare un cane.

Quali sono i parametri per scegliere un cane che sia compatibile con noi?

Scegliere un cane sembra una delle cose più semplici da fare… in fondo basta che ci piaccia, no? Mi piace perché è carino quindi lo prendo! E poi? Poi scopriamo che ha una personalità, un carattere, una mente pensante. Ogni cane è unico ed ha il suo carattere e, proprio come le persone, ha desideri e aspettative. Riservato, espansivo, giocoso, serio, attivo, giocherellone, pigro, timido.

Ogni cane è tutto un mondo a sé ed ha un modo di essere. Il modo migliore di scegliere il cane adatto a noi è frequentarlo, conoscerlo, proprio come si fa con gli amici, in fondo è questo quello che dovrebbe diventare, il nostro migliore amico nonché coinquilino. Canili e allevamenti danno (o almeno dovrebbero dare) la possibilità di andare a conoscere i cani presenti in struttura, organizzando degli incontri con i modi, i tempi e le accortezze più adatte per andare in contro a cani e umani.

Non conta età, taglia, sesso o razza, se stiamo bene insieme allora abbiamo trovato il nostro cane. Se la nostra scelta si orienterà verso un cane adulto sarà semplice comprendere il carattere del cane, in quanto sarà un individuo con una personalità già formata. Se è un cucciolo, molto ci potranno dire i suoi genitori o l’allevatore che li conosce bene. Se il cane è un trovatello ci si può far aiutare da veterinari, addestratori ed educatori che con la loro esperienza sapranno decifrare una parte del suo carattere analizzando sia le caratteristiche estetiche che alcuni comportamenti.

In base alle caratteristiche fisiche e comportamentali del cane che stiamo considerando di adottare, si potrà fare una scelta abbastanza consapevole. Una persona molto attiva, che ama stare all’aperto, fare scampagnate e trekking e che vuole arricchire le giornate e la vita con un amico a 4 zampe da coinvolgere nelle sue avventure, dovrà orientarsi verso un cane con delle caratteristiche sia fisiche che caratteriali compatibili con uno stile di vita attivo e sociale. Diversa dovrà essere la scelta di una persona che ama stare di più in casa sul divano a leggere libri, la scelta in questo caso potrebbe orientarsi su un bel cane adulto amante delle comodità e della vita all’insegna di passeggiate rilassanti… Se invece si lavora 10 ore al giorno prendere un cane sarebbe un enorme errore, perché lo si condannerebbe ad una vita non adatta ai suoi bisogni etologici non avendo la possibilità di dedicargli il tempo di cui ha bisogno per vivere sereno.

Se pensate di prendere un cane per i bambini vi dico subito che non è una buona idea, un cane non è un giocattolo, non è un passatempo e non può fare la babysitter, quindi se volete prendere un cane la scelta deve partire da tutta la famiglia anche dagli adulti perché saranno quelli che se ne dovranno occupare principalmente.

Dunque perché voglio prendere un cane? Perché è uno status symbol? Allora neanche questa è una buona idea. E’ un grande errore prendere un cane e considerarlo un elemento d’arredo, di lusso, di mascolinità o prestigio perché quell’essere ha dei bisogni, dei sentimenti da soddisfare e rispettare, non può essere considerato un complemento d’arredo o un accessorio da sfoggiare al mondo.

Voglio prendere un cane perché l’ho visto in un film ed era fantastico? Sappiate che i film sono film e la vita vera è un’altra cosa… esistono gli umani attori ed esistono anche i cani attori, o meglio i cani preparati da persone a fare delle cose che poi si vedono nei film, non si nasce mica preparati o “addestrati”. Quindi la domanda giusta da porsi è un’altra e cioè “ quali sono i parametri per scegliere un cane al fine di una rispettiva compatibilità?”

In base a cosa scegliere la razza del cane?

La razza del cane ci aiuta comprendere meglio quali sono le caratteristiche fisiche e comportamentali che dovrebbe avere un cane secondo gli standard ENCI a cui appartiene. Quando parliamo di standard parliamo in linea di massima, perché comunque anche cani appartenenti alla stessa razza possono avere caratteri differenti, motivazioni più o meno marcate e fisicità diverse. I cani di una razza specifica non sono delle semplici copie dei loro genitori, sono esseri unici ed irripetibili, anche se la selezione genetica fatta dagli allevatori lascia ovviamente la sua impronta.

Le domande da porci quando stiamo valutando di prendere un cane sono tante altre, e la prima di tutte è “ma io col cane cosa ci voglio fare?”. Voglio un cane per avere compagnia? Voglio un cane per allargare la famiglia? Voglio un cane con cui andare in giro per i monti? Voglio un cane che mi faccia sentire al sicuro e protetta? Voglio un cane per farci sport? Quanto tempo posso dedicargli? Quanta attività fisica necessità e di che tipo? Riesco a soddisfare i suoi bisogni etologici? E se scelgo di adottare un meticcio? Come posso comprendere che misto di razze è e quali sono i suoi bisogni e desideri? È meglio prendere un cane adulto o un cucciolo? In base alle risposte che si daranno a queste domande ci si potrà orientare su un cane piuttosto che su un altro, e se i dubbi saranno più delle certezze ci si potrà fare aiutare da esperti del settore come veterinari, addestratori ed educatori.

Il pedigree conta? Se si quanto?

Partiamo dal presupposto che quello che conta, quando si decide di prendere un cane non è avere o meno il pedigree, quello che conta è avere la consapevolezza di dover convivere con un essere senziente con dei bisogni da rispettare. Detto questo il pedigree è un documento ufficiale riportante l’elenco completo degli ascendenti paterni e materni di un animale, come risultante da appositi libri genealogici. Che il cane ne sia in possesso oppure no non ha alcun incidenza sulla convivenza con lui.

Il pedigree conta quando si decide di prendere un cane di razza perché da informazioni ufficiali e tracciabili sul cane che vogliamo acquistare come i dati anagrafici e identificativi del cane (razza, nome, sesso, data di nascita e colore), i dati dell’allevamento e del proprietario, il numero del microchip, il numero di iscrizione al Registro del libro genealogico, da informazioni riguardo eventuali patologie genetiche ereditarie, evince l’eventuale presenza di consanguinei tra gli antenati e  l’eventuale presenza di campioni nell’albero genealogico. Tutte le informazioni del pedigree non influiscono sulla convivenza o sull’affetto che lui proverà per noi e viceversa. Non esiste una razza di cane che ama di più o di meno il padrone e che si lega di più o di meno.

Quanto conta il contesto ambientale in cui deve essere inserito il cane?

Escludendo i casi in cui il cane diventa uno strano mix di oggetto di attaccamento, compagno, simbolo di lusso, pezzo da collezione, simbolo di mascolinità e un bambino di cui occuparsi, che devono essere considerati concetti che dobbiamo considerare sbagliati, in quanto non sono altro che il riflesso delle necessità di molte persone riversate sugli animali. Il contesto ambientale in cui il cane andrà a vivere è fondamentale perché sarà direttamente responsabile dello sviluppo e del benessere psicologico di questo. Un ambiente ipostimolante sarà tanto dannoso quanto un ambiente iperstimolante. Un esempio di cane cresciuto in ambiente ipostimolante sono tutti quei soggetti che hanno vissuto i primi mesi della loro vita (periodo di socializzazione) durante il lockdown. Sono tutti cani molto sensibili, facilmente eccitabili, reattivi a stimoli solitamente neutri e spesso asociali.

La mancata esposizione al mondo così come lo viviamo oggi e la carenza di stimoli normalmente presenti nell’ambiente esterno alle mura domestiche ha fatto si che, una volta esposti i cani a quegli stimoli che sarebbero dovuti essere riconosciuti come neutri, fossero processati invece come negativi causando reazioni avversative e negative.

Ci sono cani che non sono adatti ad una vita cittadina, e tenere in una casa in centro città questi tipi di cani dandogli come unica valvola di sfogo la passeggiata attorno all’isolato crea delle bombe ad orologeria. Da qui l’importanza di riconoscere per tempo i bisogni del cane che abbiamo scelto e cercare di offrirgli la possibilità di consumare in maniera costruttiva e positiva le energie che possiede. Esistono moltissime attività per divertire e soddisfare il bisogno fisici e mentali del proprio cane, giochi di attivazione mentale discipline come l’obedience, la rally obedience, dog dance, dog trekking, nose work, agility, retriving game, sleddog, sheep dog, bike joring…

Se si posseggono altri cani, gatti o altro genere di animali cosa fare per inserire nel migliore dei modi il cucciolo? E se non è un cucciolo?

Se si possiedono altri animali prima di tutto dobbiamo chiederci se chi già abita nelle nostra casa ha piacere ad avere un nuovo inquilino in mezzo ai piedi… il cane che già abbiamo è socializzato e socievole? Il gatto che vive con noi da 10 anni è socializzato con i cani? E il cane che vogliamo prendere? Prima di tutto dobbiamo porci queste domande per evitare di doverci poi pentire delle nostre scelte e rendere gli animali vittime di situazioni che si potevano evitare. Addestratori ed educatori sono di grande aiuto nella valutazione e nell’inserimento di nuovi membri in un gruppo famiglia già consolidato con le consulenze preadozione.

Consulenze pre e post adozione e percorsi di inserimento sono gli strumenti più utili per valutare se, come e quando allargare un gruppo misto già consolidato, nel caso di cani adottati nei canili che adottano protocolli di valutazione IDA (indice di adottabilità) è compresa una valutazione intra ed inter specifica, al fine di avere una serie di elementi di grande nella scelta.

Fabrizio Pace

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About the Author: Fabrizio Pace

Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.