Economia. CNPR Forum: dopo aumento tassi aiutare famiglie e imprese

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Cantalamessa (Lega): “Stop 110% scelta giusta”. Fenu (M5S): ‘Errore tagliare bonus’

foto di GNS

(DIRE) Napoli, 27 Feb. – “Il modo migliore per aiutare famiglie e imprese in una congiuntura economica difficile, come quella cui stiamo assistendo in tutto il mondo, è fare in modo che le risorse economiche a disposizione vengano indirizzate non più attraverso una sterile politica di bonus a pioggia bensì indirizzandole prioritariamente a chi è più in difficoltà. A quelle ampie fasce sociali che stanno pagando la crisi economica più degli altri.

Da un lato aiutandole a sostenere i costi energetici, l’aumento dei costi delle materie prime e quello dei beni di prima necessità; dall’altro cercando di aumentare il potere d’acquisto degli stipendi più bassi, aiutando anche chi uno stipendio non lo ha”. Lo ha dichiarato Ylenja Lucaselli (parlamentare di Fratelli d’Italia nella commissione Bilancio alla Camera dei Deputati), nel corso del webinar ‘Guerra, inflazione, aumento dei tassi e del debito.

Come aiutare famiglie e imprese nell’anno dell’incertezza?’ promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca. “E’ necessario far ripartire l’economia italiana attraverso provvedimenti strutturali. Con la Legge di Bilancio – ha aggiunto Lucaselli – abbiamo iniziato a percorrere questa strada nell’interesse degli italiani. Accanto a questo, non dobbiamo perdere le straordinarie opportunità offerte dal PNRR per investire in innovazione e nuove tecnologie”.

Sulle misure a sostegno delle famiglie si è soffermato anche Emiliano Fenu (capogruppo del M5S in commissione Finanze a Montecitorio): “Possiamo aiutare famiglie e imprese in questo anno di incertezza tenendo in piedi quelle che erano le misure già esistenti. Anziché definanziare il fondo per le morosità incolpevoli lo si poteva tenere attivo o lasciare attivi gli sconti su carburanti e accise. Dopo la decisione di non prorogare questi sconti la benzina è aumentata esattamente delle stessa percentuale delle accise. Altro modo per aiutare milioni di italiani è quello di cercare di non eliminare il Reddito di Cittadinanza che risponde sia a quei cittadini che non riescono a trovare lavoro, sia a quelli che pur lavorando percepiscono un salario basso. Si possono sostenere le imprese cercando di tenere in piedi le misure che hanno creato sviluppo economico in questi due anni, a cominciare dai bonus edilizi che hanno consentito all’edilizia e tutto quello che si porta con sé una buona fetta del 6,7 per cento del PIL del 2021 di continuare alimentare la crescita senza inventarsi nulla di nuovo”.

Gianluca Cantalamessa (senatore della Lega in commissione Industria, Commercio e Agricoltura a Palazzo Madama) è convinto che “con lo stop alle cessioni dei crediti e allo sconto in fattura per il superbonus è stata bloccata una emorragia di denaro che avrebbe ulteriormente aggravato le casse dello Stato e, di conseguenza, la condizione degli italiani. Resta la priorità di definire tutte le situazioni pendenti, a partire dal reperimento di soluzioni adeguate per i crediti incagliati. Su questo tema stiamo ascoltando le associazioni di categoria e le imprese del settore edile per adottare le scelte idonee a salvaguardare i posti di lavoro e gli sforzi economici sostenuti”.

Cantalamessa ha parlato anche delle misure messe in campo per aiutare aziende e famiglie: “Con la legge di Bilancio il governo ha tracciato una rotta chiara, stanziando 21 miliardi di euro per fronteggiare il caro energia. Poi, con le misure di ampliamento della flat tax e lo stralcio delle cartelle esattoriali inferiori ai mille euro, si è inteso dare un segnale concreto sulla volontà di sostenere famiglie e imprese in uno dei periodi più complessi dal dopoguerra a oggi”.

La strategia degli aiuti di Stato è stata anche al centro dell’intervento di Luca Pastorino (deputato di + Europa in commissione Trasporti alla Camera): “Le misure messe in campo con l’ultima manovra di bilancio arrivano fino al mese di marzo. E’ necessario allora affrontare da subito la situazione per rispondere alle difficoltà delle imprese e delle famiglie italiane. L’ aumento dei tassi incide pesantemente sui prestiti e sulle rate dei mutui stipulati dai nostri concittadini. Se, da un lato, è vero che l’inflazione si combatte alzando i tassi d’interesse, dall’altro non possiamo esporre le famiglie a questa tempesta perfetta i cui effetti devastanti vanno a incidere proprio sui redditi più bassi. Di fronte a questa emergenza – ha sostenuto Pastorino – occorrono interventi di sostegno mirati e un approccio alla riforma fiscale che parta proprio da chi sta peggio, dalle esigenze di coloro che non ce la fanno a pagare i debiti con il Fisco perché colpiti dalla crisi economica”.

Il punto di vista dei professionisti è stato espresso da Mario Chiappuella (commercialista e revisore legale dell’ODCEC di Massa Carrara): “Dalla scorsa estate assistiamo a un fenomeno a cui non eravamo più abituati: l’aumento dell’inflazione. Siamo arrivati oltre il 10%. La banca europea ha risposto con l’aumento dei tassi del 3% e già si parla di un incremento ulteriore a marzo. L’inflazione di cui stiamo soffrendo non è da consumo ma da aumento dei prezzi delle materie prime, in particolare dei prodotti energetici. La società italiana si trova in una situazione di grande incertezza di fronte alla quale servono risposte concrete e immediate da parte del governo”.

Secondo Paolo Longoni (consigliere d’amministrazione della CNPR): “C’è la necessità di adottare un provvedimento che stabilisca un tetto alla crescita dei tassi variabili. Non è possibile pensare, come accaduto negli anni passati, che i picchi dei tassi mandino al disastro le famiglie che si erano indebitate. Un tetto può essere fissato senza che ciò danneggi nessuno. Le banche, quando si sono approvvigionate di liquidità, hanno pagato il denaro a tassi più bassi di quelli attuali. Non vedo perché, con la crescita dei tassi, la remunerazione debba diventare un sovra profitto gettando nell’angoscia le famiglie. Sul Superbonus voglio sottolineare come ci siano imprese che hanno già in corso lavori e un cassetto fiscale pieno di crediti che non riescono a farsi anticipare da banche e soggetti finanziari. Il problema – ha concluso – è proprio questo. Non si può chiudere così questa misura, lasciando le imprese indebitate. Occorre sbloccare i crediti già maturati”. (Com/Rec/ Dire) 10:45 27-02-23

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