Saline Joniche, naturale zona economica speciale in area sic da liberare e valorizzare

Saline Joniche di Montebello Jonico, un nome che ai più dice poco o nulla, ma, se si aggiunge il soprannome di ex Fabbrica Liquichimica Biosintesi di Saline o Officine Grandi Riparazioni delle Ferrovie dello Stato, (OGR), dovrebbe solleticare la memoria e far ricordare uno dei più grandi disastri ambientali del XX secolo, un enorme disastro ambientale favorito forse inconsapevolmente da una associazione di uomini e donne appartenenti a una corrente di pensiero economico, allora dominante, poco pensante e corto mirante.

Diversamente non si potrebbe dover espropriare diverse centinaia di km quadrati di territori fertili, coltivati ​​ad agrumi e da ogni ben di Dio, frutteti, ortaggi, vitigni pregiati, gelsomini e bergamotteti, per lasciare nel deserto assoluto un territorio ricco di biodiversità, spiagge incontaminate, un mare cristallino e per fortuna ancora spendente e trasparente, luoghi che madre natura ha donato alla Calabria dello Jonio, quella parte d’Italia dimenticata e violentata attraverso la realizzazione e costruzione di impattanti insediamenti industriali mai entrati in funzione e produzione (c’è da dire grazie a Dio), dove i Greci fondarono comunità di pensiero filosofico, crearono scuole e insegnarono antichi mestieri e arti nobili,costruirono borghi dalle mille meraviglie del mondo ancora esistenti sullo Jonio in provincia di Reggio Calabria.

Si è fermamente convinti del proprio pensiero economico costruttivo, sino al punto da avvertire il dovere di poter affermare che il riscatto economico, occupazionale e sociale della Calabria Jonica, possa e deve partire, proprio dal vasto territorio costiero e collinare di Saline Joniche.

Il perché è presto scritto qui di seguito.

Si descrive una realtà territoriale da valorizzare, situata a pochissimi chilometri dall’Aeroporto dello Stretto, già aeroporto militare, Tito Minniti, vicina alla città della Fata Morgana, al chilometro più bello, affascinante e panoramico d’Italia, il Lungomare Italo Falcomatà, con vista fronte Sicilia a balcone, alla Venezia del Sud “Il Borgo Chianalea di Scilla”, a due passi dallo straordinario antico nucleo abitativo grecanico di Pentidattilo, siti facilmente raggiungibili in macchina, treno o in bici, percorrendo una ampia e moderna rete stradale e ferroviaria elettrificata, dove sono presenti piccole e grandi strutture ricettive e ricreative accessibili e frequentabili, a costi contenuti per qualità e prezzo, aria pura e alimenti genuini da gustare, buon vino, bella gente ospitale, accogliente.A Saline di Montebello Jonico e dintorni, non manca proprio niente per vivere felici e in “Santa Pace” , un breve o lungo periodo di vacanze invernali ed estive.

Su Saline Joniche ho scritto su varie testare che amano la Calabria, mi sono impegnato molto, era ed è doveroso, ho scritto e riscritto tantissimo, accompagnato da Santo Strati, una delle più grandi personalità del giornalismo italiano creativo, difensore integerrimo della Calabria straordinario, affascinante e bellissimo, riscuotendo in verità un vasto consenso, soprattutto da parte dei giovani.

Questa incoraggiante umana e intelligente vicinanza di tantissimi “giovani della Calabria”, mi consente di ritornare a scrivere di questo tesoro ambientale unico da visitare e di ecosistemi mediterranei costieri marittimi allora integri, violati da tonnellate e tonnellate di ferro, acciaio e cemento armato, oramai in stato di completo abbandono, che fa pessima mostra di sè nelle opere denominate “pubbliche”, quelle che furono edificate con miliardi delle vecchie lire fatte arrivare in gran fretta Calabria a partire dagli anni ’70 e proseguire fino agli anni ’80, subito dopo la storica insurrezione popolare di Reggio Calabria che causò scontri, alcuni morti, tanti arresti e moltissimi feriti alcuni dei quali gravi.

Un periodo storico buio per Reggio Calabria e provincia, da ogni punto di vista, da dimenticare per le concause che generarono tanti evitabili e inopportuni conflitti regionali, politici, sociali e relazionali, tra figli della stessa Madre Terra: la Calabria.

Quanta tristezza!

L’abitato litoraneo di Saline Joniche, il più affascinante tra le fasce costiere marittime del Mar Mediterraneo, non può sfuggire agli occhi degli osservatori e turisti stranieri ogni anno sempre più numerosi, perché è dominato dal massiccio roccioso e marmoreo, maestoso e imponente di Capo dell’Armi, alla sommità del quale svetta altissimo a picco sul mare, lo storico e visibilissimo Faro internazionale fatto costruire dalla nostra Marina Militare Italiana per rendere sicura la navigazione marittima, molto noto ai naviganti i quali ogni anno a bordo delle tante migliaia di navi , solcano le acque del Mar Mediterraneo in località e attraversamento dello Stretto di Messina.

Oggi il Comune di Montebello Jonico, vive tempi migliori in ogni senso del vivere sociale ed economico, in chiara rivincita e riscatto di un passato che non deve ritornare mai più in quella terra!

L’Amministrazione del piccolo e ben curato Comune costiero della Calabria Jonica, vede in carica e alla carica, la convinta, determinata, coraggiosa, elegante, colta, molto cortese, ospitale, accogliente e non poco intransigente, quale Sindaco una “Donna di Ferro”, da conoscere e dialogare, per capire il vero carattere dei Calabresi onesti e lungimiranti, una Donna Sindaco che profuma di legalità e lascia traspirare quella fiducia della quale si possono cibare tutti coloro che amano veramente la Calabria.

Giorni addietro sono stato invitato da questa donna, la Dott.ssa Maria Foti e dall’Ing. Mario Mega, Presidente dell’AdSP dello Stretto, da sempre molto attento e perseverante nel suo costante impegno volto a riqualificare, bonificare la portualità commerciale, crocieristica e turistica di sua competenza, in una location immersa nel verde dai mille e forse più alberi di ulivo e vite da vino grecanico, che meriterebbe 6/7 stelle ambientali, situato nella collina più panoramica di Saline Joniche, per assistere assieme a un gran numero di autorità religiose, civili, militari e autorevoli personalità politiche partecipanti, alla presentazione delle idee progettuali finalizzate alla rimozione delle migliaia di tonnellate di sabbia bianchissima che ostruiscono da anni la bocca di accesso al porto commerciale.

Ottima, anzi eccellente idea, e dopo questo primo intervento costiero, se ho compreso bene l’intendimento dell’ instancabile Sindaco Maria Foti, seguiranno altre azioni concrete volte a liberare dalle tonnellate di ferraglie arrugginite e cemento armato, le aree contermini e adiacenti il ​​Porto di Saline e adiacenti il ​​Sito di Interesse Comunitario di enorme pregio ambientale, per la coesistenza di due laghetti naturali detti “Pantani di Saline”, dove vivono e nidificano indisturbati, in un ecosistema ricco di aviofauna e flora selvatica mediterranea rara, dove tanti uccelli migratori acquatici e stanziali hanno trovato il loro habitat naturale.

Stiamo scrivendo e portando a conoscenza, dei fondali marini e ambienti costieri unici nel mediterraneo, dichiarati di raro pregio ambientale e proposti dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio, con Decreto 25 marzo 2005, per l’inserimento nell’elenco dei siti di importanza Comunitaria (pSIC) per la regione biogeografica mediterranea, ai sensi della direttiva 92/43 CEE.

Noi siamo dalla parte e con la Signora Sindaco o Sindaca del Comune di Montebello Jonico, in questa non facile impresa ad altissimo valore sociale, la sosterremo con determinarsi e istituzionalmente con ARPA Calabria, sicuri di interpretare il pensiero creativo e lungimirante del nostro carissimo Presidente della Regione Calabria, l’On. Roberto Occhiuto, in ogni sua iniziativa territoriale, marittima e ambientale, fermamente convinto che Lei, cortese Sindaco, sia in buon cammino, decisa a proseguire sulla retta via, per l’esclusivo bene di tutti, nessun uomo e nessuna donna esclusi, che vivono a Saline Joniche e dintorni e anche di quanti vorranno visitare uno dei tratti costieri (vicinissimo agli antichissimi borghi grecanici, considerati urbanisticamente tra i più interessanti al mondo e ancora esistenti in Calabria.

(Emilio Errigo è nato a Reggio Calabria, docente universitario, Generale in riserva della G.di F. e attualmente ricopre il ruolo di Commissario Straordinario di Arpacal)

di Emilio Errigo

Comunicato Stampa Arpacal

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