Colombia. Acqua razionata a Bogotà: stop 24 ore ogni 10 giorni

(DIRE) Roma, 12 apr. – A Bogotà, capitale della Colombia da 10 milioni di persone, l’acqua sta finendo e l’amministrazione corre ai ripari stabilendo il piano di razionamento più drastico della storia recente: il taglio delle forniture per 24 ore ogni dieci giorni. La carenza di piogge sta infatti prosciugando le riserve idriche che, come ha detto ai giornalisti il sindaco Carlos Fernando Galan, hanno raggiunto “i minimi storici”.

Il provvedimento è entrato in vigore ieri, 11 aprile, e riguarderà la capitale insieme a una dozzina di località circostanti, a cui parallelamente vengono chiesti sforzi per “cambiare le abitudini di consumo” e risparmiare sull’acqua, sia alle famiglie che alle imprese. Galan ha tuttavia assicurato che strutture “critiche” come ospedali e scuole non saranno toccate. La forte siccità che sta colpendo il Paese latinoamericano da giugno scorso è causata da El Nino, un fenomeno meteorologico periodico che causa diversi eventi naturali avversi.

Secondo gli scienziati, però, i cambiamenti climatici hanno un effetto negativo su tale fenomeno, rendendo maggiore l’intensità, la frequenza e l’impatto di tali disastri, tra cui cicloni, inondazioni, frane e roghi. A gennaio scorso, il presidente Gustavo Petro ha emesso un decreto anti-calamità naturali per permettere al governo di accedere a maggiori risorse per prevenire i disastri provocati dal Nino. Il piano prevede che nove diverse zone del Paese affronteranno a rotazione il taglio delle forniture idriche della durata di 24 ore. (Alf/Dire) 17:07 12-04-24

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