Nigeria. Unicef: 1680 bambini rapiti, 180 uccisi e 70 attacchi a scuole

(DIRE) Roma, 16 apr. – Mentre in Nigeria ricorrono i 10 anni dal rapimento di massa di Chibok nel nord-est, 90 ragazze rimangono prigioniere e il Paese si sta riprendendo da un altro rapimento di studenti nello stato di Kaduna a marzo di quest’anno. L’UNICEF chiede di intensificare gli sforzi per proteggere la popolazione più vulnerabile del Paese, i suoi bambini. L’UNICEF ha pubblicato oggi il ‘Rapporto di monitoraggio sugli standard minimi per scuole sicure (MSSS)’, che giunge a seguito di inquietanti rapporti sulla violenza nelle scuole, con sfrontati rapimenti di studenti in aumento.

Negli ultimi 10 anni, la violenza legata ai conflitti ha portato a più di 1.680 bambini rapiti mentre erano a scuola o altrove; 180 bambini uccisi a causa di attacchi alle scuole; circa 60 membri del personale scolastico rapiti e 14 uccisi; e più di 70 attacchi alle scuole, secondo i rapporti verificati dalle Nazioni Unite. La minaccia di rapimento degli studenti incide pesantemente sull’apprendimento dei bambini. Nel 2021, oltre un milione di bambini aveva paura di tornare a scuola e nel 2020 circa 11.500 scuole sono state chiuse a causa di attacchi, secondo Policy Weekly di Nextier.

Il Rapporto rivela una cruda realtà: il cammino per garantire che ogni bambino nigeriano possa studiare in un ambiente sicuro è tutt’altro che concluso. In particolare, il rapporto evidenzia che solo il 37% delle scuole di 10 Stati dispone di sistemi di allarme rapido per identificare le minacce, come gli attacchi nelle scuole. “Il rapimento delle ragazze di Chibok è stato un campanello d’allarme sui gravi rischi che corrono i nostri bambini nel perseguire la loro istruzione”, ha dichiarato Cristian Munduate, Rappresentante dell’UNICEF in Nigeria.

“Oggi, riflettendo su questa tragedia e su altri recenti rapimenti, è evidente che i nostri sforzi per salvaguardare il futuro dei nostri bambini devono essere ampliati. Alla luce di questi dati allarmanti, dobbiamo affrontare non solo i sintomi ma anche le cause profonde di questa crisi. L’istruzione è un diritto fondamentale e un percorso cruciale per uscire dalla povertà. Eppure, per troppi bambini nigeriani, rimane un sogno irraggiungibile”. L’analisi ha preso in esame 6 aree di risultato – sistema scolastico forte, violenza contro i bambini, rischi naturali, conflitti, rischi quotidiani e infrastrutture scolastiche sicure – e ha evidenziato notevoli disparità nell’attuazione degli standard di sicurezza scolastica negli Stati nigeriani. Lo Stato di Borno, con il 70% di rispetto degli standard, esemplifica un forte impegno per la sicurezza dei bambini in mezzo alle avversità.

Anche lo Stato di Yobe mostra progressi promettenti. Al contrario, gli Stati di Kaduna e Sokoto presentano un ritardo significativo, con tassi di adempimento rispettivamente del 25% e del 26%. Oltre ai risultati relativi ai sistemi di allerta precoce e ai conflitti, il rapporto mostra che, mentre le scuole ottengono risultati relativamente buoni in termini di formazione dei comitati di gestione scolastica sulla sicurezza e di risposta ai problemi di benessere dei bambini, solo il 14% delle scuole partecipanti nei 10 Stati valutati dispone di infrastrutture funzionanti, sicure e accessibili e solo il 36% ha personale scolastico formato sui rischi naturali. (Com/Red/Dire) 09:12 16-04-24

banner

Recommended For You

About the Author: PrM 1