(DIRE) Roma, 2 mag. – Ammonta a 438 il bilancio delle persone rimaste uccise negli scontri che stanno interessando il sud del Libano dallo scorso 7 ottobre, mentre i feriti sono 275. A calcolare questi dati, due istituti di ricerca libanesi: il Centro nazionale di ricerca scientifica e il Centro internazionale d’informazione. Secondo lo studio, tra le vittime oltre cento sarebbero civili, mentre 337 risulterebbero combattenti di Hezbollah, il gruppo armato coinvolto nelle ostilità con l’esercito israeliano nell’area di frontiera.
Tra i morti figurano inoltre tre giornalisti e una ventina tra soccorritori e autisti di ambulanze. Il report prosegue informando che a causa degli attacchi che provengono da Israele 1.700 case sono state rase al suolo, 1.500 sono state parzialmente distrutte e 4.100 danneggiate. In totale, 90mila persone hanno dovuto abbandonare le proprie case: un dato, quest’ultimo, che coincide con quello diffuso dalll’ultimo rapporto di Unicef, secondo cui tra gli sfollati, 30mila sono bambini.
Le violenze hanno inoltre causato la distruzione di impianti idrici – lasciando senza acqua potabile 100mila persone – 70 scuole e 23 centri sanitari. Il Centro nazionale di ricerca scientifica ha inoltre visionato immagini satellitari, secondo cui sono visibili 1.060 ettari bruciati, come riferisce anche Radio France Internationale, dall’uso di bombe incendiarie e fosforo bianco lanciate dall’esercito israeliano. Una superficie da cui sono stati spazzati via uliveti e querce, determinando 1,6 miliardi di dollari di perdite in olio e tabacco, come stima il Centro internazionale di informazione. 17:24 02-05-24
