Renzi, come ai tempi di D’Alema, si trova alle strette

 

di Carlo Viscardi – Come il suo predecessore, Massimo D’Alema nel 1998, ora il premier Renzi si ritrova alle strette. Nel 1997 sotto l’egida di un governo di centrosinistra, governo tenuto da Romano Prodi, venne costituita la Commissione parlamentare per le riforme costituzionali conosciuta ai più come “Bicamerale” cui venne messo a capo uno dei leader nonché segretario dell’allora PDS. Il risultato della Bicamerale fu lo scioglimento avvenuto il 9 giugno dell’anno seguente. Tornando ai giorni nostri dalle dichiarazioni di Renato Brunetta (FI) possiamo osservare una netta frattura interna alla commissione per il famoso “Italicum”.  La polemica nasce in seguito alla sostituzione di dieci membri del Pd in Commissione Affari Costituzionali della Camera, forse “sgraditi” al governo perché facenti parte della minoranza PD (DEM), che sull’approvazione dell’Italicum non vuole avere ostacoli. Da qui l’ Aventino delle opposizioni sull’Italicum, con Brunetta che dichiara : “dichiareremo l’inaccettabilità della posizione del Partito democratico, che evidentemente vuole eliminare qualsiasi dibattito in qualsiasi senso; Di fronte a questo atteggiamento noi lasceremo al Pd tutta la responsabilità di approvarsi in Commissione l’Italicum blindato, a disonore del Partito democratico stesso”. La stessa SEL, non dimentichiamo alleata nell’esecutivo, per voce del capogruppo Arturo Scotto afferma : “Non siamo abituati alle farse, è un fatto senza precedenti, è evidente che Renzi tratta la commissione come una sezione del Pd”. Segue a ruota il Carroccio che per voce del capogruppo Cristian Invernizzi dichiara : “Non abbiamo alcuna intenzione di mischiarci ai burattini di Renzi e di fare il loro gioco. Per questo non parteciperemo alla commissione Affari costituzionali; Questo è un ulteriore esempio di come Renzi utilizzi il parlamento a suo uso e consumo”. Critiche e perplessità vengono dallo stesso Cuperlo (PD), che ai microfoni di “La Telefonata di Belpietro” afferma : “E’ un episodio che credo abbia pochi precedenti nella cronaca parlamentare. E’ successo in passato che un singolo parlamentare sia stato sostituito in commissione, ma qua siamo di fronte a una sostituzione di massa. E’ un precedente che forse dovrebbe fare riflettere”; mentre dal vicesegretario PD Lorenzo Guerini con “fare” meravigliato e classico “protocollo” PD arriva la seguente dichiarazione : “Sono sorpreso, non ne capisco la ratio. Mi pare che ci sia la volontà di strumentalizzare, di sottrarsi al confronto e di ricavare qualche beneficio politico in questo passaggio”.
brunetta aulaScelta Civica, al contrario non ci stà e resterà in commissione Affari Costituzionali della Camera e “difenderà gli emendamenti” presentati all’Italicum. E’ quanto sottolineano fonti parlamentari di Sc osservando come “la legge elettorale sia migliorabile ma non invotabile” soprattutto per una forza di maggioranza quale è Scelta Civica. I 10 che andranno a sostituire gli “epurati” saranno : David Ermini, Alessia Morani, Giampaolo Galli, Franco Vazio, Stefani Covello, Paola Bragantini, Stella Bianchi, Maria Chiara Gadda, Edoardo Patriarca e Ileana Piazzoni.
Di certo la mossa politica del PD per direttiva di Renzi, così si suppone, di certo non fa una bella riuscita, almeno così all’apparenza, e come ne 1998 con una Bicamerale “agonizzante” oggi sembra ripetersi il “clichè” tipico delle avventure PD.

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