Rapporto FAO, diminuisce la fame nel mondo: obiettivo riduzione del 50% entro 2015 raggiungibile

Il dato principale dello State of Food Insecurity in the World (Sofi 2014), il rapporto annuale sulla fame del mondo stilato dalle tre agenzie Onu che si occupano di alimentazione e sviluppo agricolo: Fao (Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura), Ifad (Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo) e Wfp (Programma alimentare mondiale) sottolinea che l’impegno preso dai Paesi delle Nazioni Unite, nell’ambito del programma di Obiettivi di Sviluppo del Millennio, per la riduzione del 50% della fame nel mondo entro il 2015 è “a portata di mano, se gli sforzi adeguati ed immediati verranno intensificati”.

Difatti proprio dal Rapporto Sofi 2014 sullo stato dell’insicurezza alimentare nel mondo emerge come 63 Paesi in via di sviluppo abbiano raggiunto l’obiettivo di dimezzare la percentuale di persone denutrite, e altri sei siano sulla buona strada. Purtroppo però il problema non può considerarsi risolto, dal momento che attualmente vi sono ancora troppe persone cronicamente sottoalimentate, mentre circa uno su nove soffre la fame.

Il numero di esseri umani che soffrono la fame del mondo è dunque calato, ma rimane ancora «inaccettabilmente alto» con 850 milioni di persone malnutrite. Il rapporto conferma comunque un trend positivo: vi sono oltre 100 milioni di individui malnutriti in meno rispetto a dieci anni fa e oltre 200 in meno rispetto al biennio 1990-92.  “I dati del rapporto sono la prova provata che siamo in grado di vincere la guerra contro la fame, e dovrebbe ispirare i paesi ad andare avanti, con l’assistenza della comunità internazionale, se necessario”, scrivono nella loro prefazione alla relazione il direttore generale della Fao, Josè Graziano da Silva, il direttore esecutivo del Pam, Ertharin Cousin, e il presidente di Ifad, Kanayo Nwanze.

Questi tre leader delle agenzie internazionali hanno condiviso l’impegno, scaturito dal vertice dell’Unione Africana lo scorso giugno per porre fine alla fame nel continente africano entro il 2025: “L’insicurezza alimentare e la malnutrizione sono problemi complessi che non possono essere risolti da un settore o dei soggetti interessati da soli, ma devono essere affrontati in modo coordinato”, hanno ribadito invitando i governi a collaborare con il settore privato e la società civile.

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About the Author: Giulio Borbotti