Assassinato il Sindaco di Kandahar

L’Afghanistan non sembra trovare pace. Il sindaco di Kandahar è stato ucciso da un kamikaze in un attentato. Hamidi all’uscita dal palazzo comunale è stato investito da un’esplosione terribile, morendo assieme al suo attentatore. Il kamikaze portava l’esplosivo all’interno del turbante, e alla vista dell’amministratore si è fatto saltare in aria. Nella stessa cittadina due settimane fa fu ucciso il fratello del presidente Karzai. Dunque 10 anni di guerra atroce, non hanno portato a nessun risultato, anzi semmai hanno rafforzato la resistenza dei Talebani, e la sensazione diffusa che loro abbiamo il paese sotto controllo.

A riferire della morte di Ghulam Haidar Hamidi, sindaco della cittadina di Kandahar, situata a sud del paese orientale, è stato il capo della Polizia provinciale Abdul Raziq. Le dinamiche come detto sono tipiche degli attentati suicidi talebani, e subito dopo il gesto è stato rivendicato da un comunicato. Il sindaco si era contraddistinto per la lotta alla corruzione del mondo afgano, per questo è finito nel mirino dell’organizzazione terroristica. Insieme ad Hamidi nell’esplosione sono rimaste uccise e ferite altre persone. Dopo l’accaduto le forze straniere Isef hanno preso subito il controllo della cittadina, isolandola cercando di tenerla sotto controllo.

Dunque dopo la morte del fratello del presidente Karzai, adesso la morte di Hamidi fa temere il peggio, dal punto di vista degli equilibri politici nella zona. Se prima la linea di equilibrio, era sottilissima, adesso è diventata quasi invisibile, in una zona del mondo che da decenni è sempre instabile e martoriata.

Salvatore Borruto

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