FdI. Calderone: Italia è fondata sul lavoro e non sul sussidio

“Abbiamo invertito rotta, percentuale occupazione più alta di sempre”

(DIRE) Roma, 26 Apr. – “L’Italia è fondata sul lavoro e non sul sussidio”. È questo il punto fermo da cui parte Marina Elvira Calderone, ministro del lavoro e delle politiche sociali, aprendo una tavola rotonda che riflette sull’Europa del lavoro in occasione della conferenza programmatica di Fratelli d’Italia in corso a Pescara. “Per questo motivo- continua Calderone- abbiamo intrapreso un percorso non facile. Quando si deve ridisegnare il sistema degli aiuti c’è chi può pensare che il governo ce l’abbia con i poveri o che non abbia sufficiente sensibilità per comprendere che ci sono delle situazioni e delle persone che vivono dei momenti di fragilità. Noi abbiamo, invece, introdotto una riforma importante: siamo quasi a un anno dal decreto ‘Primo maggio’, approvato nel 2023. Un decreto corretto nei presupposti e in ciò che ci stanno manifestando il mondo del lavoro e i numeri sul lavoro: siamo a una percentuale di occupazione pari al 62%, la più alta di sempre, e ad una percentuale di disoccupazione che è la più bassa di sempre.

Abbiamo inverito la tendenza e, quindi, sta diminuendo la disoccupazione giovanile e sta aumentando il numero di persone in cerca di occupazione. Nel decreto Primo maggio abbiamo separato la nostra visione delle politiche di accompagnamento al lavoro dalla sfera dell’assistenza e della cura dei soggetti fragili”. Sul sostegno ai fragili, prosegue Calderone, “il tema è declinato in termini di inclusione sociale e lavorativa. Le due parole sono insieme per arrivare a produrre lavoro, a far vivere bene le nostre imprese, a sviluppare nuova impresa e nuove attività professionali. È importante mettere in evidenza che il mondo del lavoro ha una sua connotazione per cui l’interesse principale deve essere rivolto al lavoro che non è solo subordinato, ma è anche tanto lavoro autonomo. Anche perchè dal lavoro autonomo e dall’impresa- puntualizza il ministro- nasce il lavoro subordinato, non il contrario”.

Quando si parla di inclusione sociale e lavorativa si parla “di politiche attive per il lavoro- spiega il ministro Calderone- si parla di attivazione per il lavoro attraverso le linee di azione prinicapali: il tema delle competenze quindi diventa centrale. Oggi abbiamo troppi giovani che non lavorano, non si formano e non cercano occasioni di lavoro. Stanno alla finestra, sospesi in un limbo, e il nostro non è un paese che se lo può permettere. Soprattutto se guardiamo ai dati demografici: nei prossimi 5 anni avremo circa 4 milioni e mezzo di persone che raggiungeranno il pensionamento. Abbiamo bisogno di lavorare sulla sostituzione e di guardare a un mondo del lavoro che ha tante sollecitaizoni, che vengono dalla transizione digitale e dalle sfide tencologica ed ecologica che ci portano a dover guardare alle produzioni attuali e a capire cosa succederà”.

La piattaforma per l’inclusione sociale e lavorativa (il SISL) “non serve per gestire gli ex percettori del Reddito di cittadinanza (Rdc), perché il primo settembre 2023 solo una minima parte dei 250mila ex percettori di Rdc in condizione di occupabilità hanno ritenuto di iscriversi. Tanti si sono attivati nella ricerca autonoma di un posto di lavoro. Quel supporto per la formazione e il lavoro ha quindi raccolto tante altre persone che attraverso la formazione vogliono individuare delle opportunità importanti. La scommessa- ricorda Calderone- è di non pensare di giocare la partita in solitudine. Il nostro obiettivo è mettere a sistema e portare a bordo tutti quei soggetti portatori di interessi legittimi, che possono fare la differenza e la qualità: il mondo delle imprese con le rappresnetanze datoriali, le rappresentanze dei sindacati dei lavoratori, i centri per l’impiego e le agenzie private per il lavoro”.

Un’altra parola chiave è la sussidiarietà: “Le professioni ordinistiche declinano la loro attività in termini di sussidiarietà allo Stato, che da solo non può fare tutto. È importante far parlare i mondi e nella nostra piattaforma abbiamo inserito tutta l’offerta formativa (i corsi di formazione finanziata) fatta dalle Regioni. Avere la presa sul mondo del lavoro vuol dire anche capire quale mondo stiamo disegnando e quali sono le sfide per il futuro. Oggi dobbiamo guardare a quello che ci chiederanno le imprese tra 5 anni e dovremo mettere insieme un utilizzo appropriato di tutte le risorse che abbiamo a disposizione. Il ministero del Lavoro gestisce tutta la programmazione comunitaria in materia di coesione e inclusione lavorativa, ma anche il Pnrr, tanti miliardi che bisogna spendere bene per dare risposte concrete ai bisogni differenziati dei vari territori”.

Un po’ di lavoro in questi anni Calderone l’ha fatto e “ho la sensazione che siamo ben incamminati. Si sta creando una consapevolezza che è finito il sussidio a go go e che ci sono tutti gli strumenti per sostenere chi oggi fa impresa e dare alle imprese la possibilità di dotarsi di quegli strumenti che devono far crescere i lavoratori”. Infine il ministro del Lavoro fa sapere: “Abbiamo in formazione il disegno di legge Lavoro collegato alla finanziaria, è l’altra costola della riforma introdotta a maggio 2023. Prestissimo avremo altri interventi volti a sostenre le aziende che assumono e a dare alle aziende e ai lavoratori gli strumenti per intercettare le sfide del futuro che parlano di competenza, di Europa e di lavoro”. (Rac/ Dire) 19:01 26-04-24

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