Presentato “Il Giudice Meschino” con Luca Zingaretti

P1030780La sala Giuditta Levato di Palazzo Campanella, ha ospitato la conferenza stampa di presentazione della mini serie tv “Il Giudice Meschino”, fiction che verrà trasmessa da Rai Uno. La storia è quella di “Alberto Lenzi, Pubblico Ministero alla procura di Reggio Calabria, ha una brutta fama: pigro, indolente, troppo amante della vita per perdere tempo col lavoro…  Separato dalla moglie, con un figlio di 8 anni che sente per lo più come un peso, ha una relazione con una bella marescialla dei carabinieri che lavora con lui, Marina, ma senza complicazioni sentimentali o, peggio, impegni per il futuro.  Non è sempre stato così, Alberto, anzi un tempo era un magistrato di punta, tanto da arrivare a scontrarsi col “potere” e uscirne con le ossa rotte. E’ da allora che Alberto ha perso ogni illusione di riuscire cambiare le cose, è diventato cinico, disincantato, un ‘giudice meschino’, appunto.  Finché un evento terribile sconvolge la sua vita: Giorgio Maremmi, collega magistrato e amico carissimo, viene ucciso in un agguato. Per Alberto è come un brusco risveglio.  Poco a poco e tra mille difficoltà, cerca a capire cosa c’è dietro quell’omicidio efferato. E scopre che Giorgio Maremmi si era imbattuto in una realtà terribile, un traffico di scorie radioattive interrate in una collina, vicino a un centro abitato. Un colossale business per la ‘ndrangheta, la mafia locale, un rischio letale per la salute di migliaia di innocenti.  Alberto si troverà così a combattere una battaglia mortale, che metterà a rischio non solo la sua vita, ma anche quella di suo figlio. E durante la quale gli sembrerà di potersi fidare soltanto di pochissime persone. Marina, il suo amico più caro, Lucio, e una giornalista tedesca, Urte, che era la compagna segreta del magistrato ucciso. E, stranamente, di un vecchio ‘capobastone’ della ‘ndrangheta, che lo stesso Alberto aveva fatto condannare a molti anni di prigione, don Mico Rota. Scalzato e usato come capro espiatorio dalla nuova leva di mafiosi, l’anziano boss dimostra di avere ancora unghie affilate. E’ lui, parlando per metafore, indovinelli e parabole, a mettere Alberto sulla strada che lo porterà alla verità. E alla triste consapevolezza che il male si annida ovunque e puo contaminare chiunque…”. Al tavolo dei relatori ha aperto gli interventi il presidente della film Commission Calabria Gianluca Curti: “Desidero ringraziare il presidente Scopelliti. Contento, onorato e soddisfatto di aver convinto il cavaliere Lucisano a realizzare le riprese di questa fiction a in Calabria. Tra l’altro lavorare con una società tra le più importanti d’Europa per noi è un grande piacere.” A seguire la parola proprio al Cavaliere Lucisano: “Sono contento per due motivi. Intanto perché la Calabria è la patria di mio padre e poi perchè quando ho letto il libro di Mimmo Gangemi, ho rivisto un po’ la mia infanzia. Tutte le riprese saranno fatte in Calabria, tranne qualche rara eccezione e questo per tutti deve essere motivo di soddisfazione. Sono sicuro che verrà fuori un prodotto di grande livello.” Emozionato ma felice è apparso lo scrittore Mimmo Gangemi, autore del libro Il Giudice Meschino: “Credevo di aver esaurito la mia parte dopo aver scritto il libro. Sono ovviamente contento che una mia opera vada a finire sugli schermi televisivi ed a certi livelli. Con un grande regista, una produzione tra le più importanti d’Europa ed un attore di così alto prestigio. E’ una occasione irripetibile per la nostra terra e non ho alcun dubbio che la fiction possa riscuotere successo, speriamo sia l’inizio di una lunga serie così come è stato per il Commissario Montalbano.” Un ruolo determinante è quello spettante al regista Carlo Carlei: “Il Giudice Meschino è una storia che parla di uomini che fanno scelte sbagliate, che stanno oltre la linea della legalità e di altri che invece cercano di combatterli. Una storia di scelte morali. Il cast è di altissimo livello, oltre Luca Zingaretti, Luisa Ranieri, Joele Dix e poi tantissimi altri attori di prim’ordine. Detto questo, vorrei fare un inciso sulla città che ci ospita. Spero di vero cuore che al più presto riesca a venire fuori da questa situazione politica di stallo e difficoltà. Lo merita, ho girato il mondo e vi giuro, non mi è mai capitato nel raggio di pochi chilometri, di vedere tutte insieme così tante bellezze, Reggio ha la fortuna di averle”. “Grazie a tutti, dice Luca Zingaretti, una conferenza molto affollata e questo mi fa piacere. Sento il dovere di ringraziare tutti i reggini che ci hanno accolto con affetto e grande cura, lo faccio anche per conto di mia moglie Luisa Ranieri, doveva essere qui, poi un contrattempo glielo ha impedito. Le fiction che arrivano dalla letteratura hanno sempre qualcosa di importante da raccontare, tanto materiale su cui lavorare, una storia ricca di elementi, chiaroscuri, situazioni personali, spero si riesca nell’intento di appassionare il pubblico. So che ci spetta tanto lavoro, dobbiamo farlo con tanta passione. Ho un grande rimpianto, lavorare guardando il vostro splendido mare e non poterne approfittare completamente.” La chiusura è per il Governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti: “Mi sento di ringraziare in modo particolare Fulvio Lucisano. Mi ha inseguito per un certo periodo, cercando di farmi capire l’importanza di questo film da realizzare nella nostra terra. Noi siamo stati un po’ scettici, in passato, con la Film Commission nel finanziare fiction riguardanti il territorio, questa volta abbiamo voluto fare una eccezione, proprio per la storia che viene raccontata e quello che può significare. Mi ha colpito soprattutto l’idea di voler valorizzare paesaggi, bellezze ed edifici storici. Quindi ritengo ci siano i presupposti per avere un buon ritorno di immagine per la Calabria.” Le riprese della fiction avranno inizio il prossimo 22 luglio e si concluderanno il 9 settembre. Reggio Calabria, Palmi, Serro Valanidi e Arasì le location in cui si muoveranno le macchine da presa. Gli sceneggiatori, Giancarlo De Cataldo, Mimmo Rafele, Monica Zapelli ed il regista Carlo Carlei, hanno sviluppato una sceneggiatura che, insieme a quelli che sono i contenuti della storia, punta alla valorizzazione del territorio, delle sue bellezze storiche e paesaggistiche. Si parte da Reggio Calabria con il Lungomare cittadino, il Corso Garibaldi, gli edifici come il Palazzo del Tribunale, adiacente al Castello Aragonese, il Palazzo della Provincia presso Piazza Italia, l’ex Monastero Sales in Reggio Campi.

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