Tavolo romano sul Decreto Reggio

Marcianò “Le risorse già assegnate servano a far ripartire anche il progetto della Darsena di Catona”

Michele Marcianò
Michele Marcianò

Finalmente si apre uno spiraglio tangibile per far ripartire, nell’interesse dell’economia e dello sviluppo del territorio, le opere previste dal Decreto Reggio. Spiraglio apertosi in seno al tavolo romano sul “Decreto Reggio” tenutosi lo scorso 4 dicembre presso la sede del Ministero delle Infrastrutture e che ha visto tra le altre cose l’ insediamento ufficiale del Funzionario delegato deputato alla gestione della spesa del Decreto Reggio, Pietro Emilio. Funzionario a cui chiedo di rivolgere particolare attenzione ad un progetto molto importante per lo sviluppo economico della nostra città, quello della darsena di Catona. Progetto di cui se ne parla da molti anni e per cui oggi è indispensabile individuare tutto ciò che è necessario per poter riavviare le attività che possano così vederne, di qui a breve, il completamento che, in questo momento, registra una situazione di totale fermo.  Mi corre però l’ obbligo di fare una dovuta precisazione, alla luce del momento molto delicato che sta attraversando la nostra città, alle prese non solo con problemi connessi alla congettura economica nazionale ma che avrebbe bisogno di attività manutentive in ambiti prioritari come, per esempio, il ripristino del manto stradale; dunque il mio voler sensibilizzare e sollecitare il progetto della Darsena di Catona deriva dal solo fatto che esistono già delle risorse assegnate sui progetti del Decreto Reggio da parte del Ministero che se non utilizzate a tal fine andrebbero perse. Sarebbe perciò un occasione persa per la nostra città se non si portassero a compimento tali progetti e non credo ce la si possa consentire se, come sempre, siamo animati come cittadini reggini dalla voglia di ripartire al fine di migliorarci. Al completamento di tale opera la nostra città sarà così dotata di un porto turistico che conterà oltre 300 posti barca nella zona nord di Reggio, e che potrà così contribuire alla crescita di una delle più popolose periferie della città ed all’incremento del turismo. La struttura a servizio della nautica di diporto oltre ad aumentare i luoghi di ricovero dei natanti e quindi la loro sicurezza, influirebbe positivamente come volano di sviluppo di una parte del territorio di Catona che va valorizzato. L’ invito dunque che rivolgo al dott. Pietro Emilio è quello di farsi partecipe delle aspettative della comunità catonese ma non solo, in attesa da anni di questo progetto che, è auspicabile, si concretizzi adesso a seguito di questo tavolo romano in cui si è posto un punto di ripartenza sul Decreto Reggio.

 C/S

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