Cyber Csi: Florida, uccide l’amico e chiede consiglio a Siri, via iPhone, dove nascondere il corpo

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La tecnologia diviene sempre più parte integrante delle nostre vite e ci aiuta e supporta sia nelle azioni quotidiane, così come in quelle fuori dall’ordinario: per esempio un omicidio. Ebbene si, la realtà sembra fornire materiale utile per il prossimo caso di “Cyber Csi”: un ragazzo accusato di aver ucciso il suo compagno di stanza, ha chiesto a Siri, l’assistente digitale di Apple, un consiglio perché non sapeva dove nascondere il corpo e Siri incredibilmente gli ha risposto. Adesso quel dialogo scambiato su iPhone diventa una “prova” da analizzare nel processo per omicidio contro un giovane della Florida. La storia, riportata dall’Independent, sembra a tratti surreale, perché l’assistente vocale della Apple all’allucinante richiesta ha replicato “Cosa cerchi? Paludi? Discariche?”; insomma, una vicenda al limite del verosimile che è invece diventata cronaca. Secondo la registrazione del colloquio, il giovane ha chiesto al telefono: “Devo nascondere il mio compagno di stanza”. E in base alla trascrizione della conversazione, raccolta da Buzzfeed, Siri ha risposto “Ma che posti stai cercando” suggerendo poi “paludi, serbatoi, fonderie, discariche”. Sul banco degli imputati, in Florida, è finito Pedro Bravo, 20 anni, per omicidio del suo amico Christian Aguilar, ucciso nel settembre del 2012 dopo una lite per una ex ragazza di Bravo. Il 28 settembre il giovane è stato accusato di omicidio, anche se il corpo di Aguilar non era ancora stato trovato, poichè il cadavere sarebbe stato rinvenuto solo settimane più tardi, quando alcuni cacciatori lo scoprirono per caso in un bosco, buttato in una buca poco profonda. Secondo la polizia, Bravo avrebbe usato la funzione “torcia” del telefono per portare il corpo nel bosco il giorno in cui scomparve, e la localizzazione individuata tramite lo smartphone non corrisponde con il resoconto dato dal giovane per descrivere i suoi movimenti quella sera. I due amici sarebbero andatai a comprare un cd quando litigarono in auto e anche se Bravo sostiene che ci fu solo un violento scontro con il compagno di stanza, l’accusa è convinta che Bravo strangolò l’amico e nascose il cadavere. Adesso sarà l’Aula del tribunale a far luce sulla vicenda: il processo infatti avrà inizio la prossima settimana e sarà forse uno dei casi in cui un’applicazione di un iphone “dovrà letteralmente testimoniare”.

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About the Author: Giulio Borbotti