Botta e risposta sulla flessibilità fra Roma e Bruxelles

Matteo Renzi - Reggio Calabria Museo Nazionale @ Mimì LafaceRoma/Bruxelles 08/11/2016 08:40 – Scintille ed attriti fra Roma e Bruxelles, o meglio fra l’esecutivo italiano con a capo Matteo Renzi ed il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker. Forse il premier, “galvanizzato” dai comizi tenutisi in questi giorni alla Leopolda ha pensato che lo stesso Presidente Juncker fosse un leopoldino e con la sua retorica che lo contraddistingue ha cercato di “incantarlo” sul punto flessibilità conti italiani, ma pare non abbia funzionato. “l’Italia non cessa di attaccare, a torto, la Commissione europea” comincia così il Presidente Juncker, come ci riferisce RaiNews. Per la Commisione Europea l’Italia l’anno scorso ha potuto spendere 19 miliardi di euro in più rispetto al dovuto solo grazie alla concessa flessibilità data dall’UE. Juncker non nega l’esigenza di poter escludere danni terremoto ed immigrati dal conto del deficit italiano ma questi costi cumulati equivalgono “allo 0,1% del Pil”, mentre il governo prevede un deficit nel 2017 del 2,4% del Pil, invece dell’1,7% che aveva promesso. Per Juncker i “conti non tornano” e vede infrante le promesse fatte  solo un anno fa’ da Renzi. Immediata la replica del premier. “Ho letto che Juncker ha detto che l’Italia fa polemica. Noi non facciamo polemica, su questo non guardiamo in faccia a nessuno. Sull’edilizia scolastica non c’è nessuna possibilità di bloccare la posizione italiana; i soldi per l’edilizia scolastica li mettiamo fuori dal patto di stabilità, che piaccia o non piaccia ai funzionari di Bruxelles”.  Toni che potrebbero sembrare “arroganti” ed aggressivi, da Junkerparte di un esecutivo. Il commissario Moscovici cerca di abbassare i toni “Vorrei che questa pressione calasse” e il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker “non sta aggredendo l’Italia”. “conosciamo tutti il modo a volte diretto di esprimersi di Juncker che è un modo di rispondere a altri modi diretti”. Ma se si guarda ai dati di fondo, “questa commissione non è certo rigida o disattenta”, ha rivendicato. A buttare ulteriore acqua sul fuoco della discussione ci pensa una precisazione di un portavoce della Commissione europea con la quale viene dichiarato che la quantificazione fatta a livello di cifre da Juncker era “improvvisata” e il presidente della Commissione “si è successivamente corretto sulle cifre”. E aggiunge: “Come detto dal presidente, i contatti col governo italiano sono in corso”, che “la valutazione della bozza di bilancio continua e finché non pubblicheremo la nostra opinione, non avremo altri commenti da fare”. Di certo una “doccia gelata” per il Presidente della Commissione Europea.

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About the Author: Carlo Viscardi