Giornata mondiale per la libertà di stampa, l’Onu lancia l’ allarme

Nella dottrina dello Stato costituzionale, liberale e democratico, la libertà di stampa rappresenta una delle manifestazioni fondamentali della libertà individuale. Essa, oltre a consentire la libera espressione del pensiero e quindi il dibattito pubblico su qualsiasi argomento, permette anche ai cittadini di ‘controllare’ l’operato del potere.

 «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili. »(art. 21, 1° comma Costituzione).

“Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere”. (art. 19 della Dichiarazione universale dei Diritti umani).

« Se tutti gli uomini tranne uno, fossero di un parere, e , solo una persona fosse del parere opposto, tutti gli altri uomini non sarebbero giustificati a ridurre al silenzio quell’unico uomo, quanto lui, se ne avesse il potere, non sarebbe giustificato a ridurre al silenzio tutti gli altri »(John Stuart Mill, nel suo “Saggio sulla libertà”)

 Nel primo emendamento della Costituzione americana i padri fondatori hanno dato alla libera stampa la protezione che essa deve avere per realizzare il suo essenziale ruolo nella nostra democrazia.«La stampa doveva servire i governati, non i governanti. Il potere del governo di censurare la stampa fu abolito affinché la stampa rimanesse per sempre libera di censurare il governo. La stampa fu protetta affinché potesse rivelare i segreti del governo ed informare il popolo. Solo una stampa libera ed indomita può effettivamente svelare gli inganni del governo. »

«E’ di primaria importanza tra le responsabilità di una stampa libera il dovere di impedire a qualsiasi parte del governo di ingannare le persone e di inviarle all’estero in terre lontane, a morire di febbri straniere e sotto le bombe ed il tiro forestiero »(dall’opinione concorrente del giudice Hugo Black nella sentenza New York Times Co. v. United States)

“Dove la stampa è libera e tutti sanno leggere, non ci sono pericoli.” (Thomas Jefferson)

“Io non sono donna né uomo. Sono giornalista. Per raccontare di cosa sia la libertà. Dove sia iniziata. E finita. I più condivideranno con me lo stesso vizio: quello per la libertà di espressione.” (Federica Ferretti, giornalista)

In occasione del World press freedom day, istituito dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1993,  per celebrare e valutare lo stato dell’indipendenza giornalistica e difendere i media dagli attacchi alla loro autonomia, l’Onu lancia l’allarme. Reporter, fotografi, cameraman, sono sempre più a rischio in tutto il mondo, nelle zone di guerra come nelle banlieue metropolitane. La Norvegia è il paese dove la libertà di stampa è più garantita, mentre cresce l’inquietudine anche per le democrazie europee. E per paesi come l’Egitto dove sono centinaia i giornalisti in carcere fra cui il fotografo Abu Zeid, conosciuto come Shawkan, il quale rischia la pena di morte, peraltro severamente condannata da Reporters sans frontières che ha esortato “le autorità a rilasciare immediatamente e senza condizioni il giornalista”. “Invocare la pena di morte per un fotografo che ha semplicemente documentato una manifestazione dell’opposizione non è un atto di giustizia ma una punizione politica”, denuncia l’organizzazione. “Il solo crimine di Shawkan è di avere fatto il suo mestiere. Deve essere liberato immediatamente”.

Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella,  nella giornata mondiale della libertà di stampa celebrata in tutto il mondo, ha inviato un messaggio al presidente dell’Unione cronisti italiani, Alessandro Galimberti. E ha ricordato come “in Italia, in Europa e nel mondo” sembra si stia riaffacciando “una nuova stagione di violenze contro la stampa”. “Ancora oggi”, ha detto, “aggressioni e intimidazioni minacciano il lavoro di quei cronisti che non si piegano alla logica di interessi e poteri illegali e della criminalità, recando così un contributo rilevante alla causa della democrazia”. Quindi ha aggiunto: “ Occorre proteggere le loro voci che rifiutano ogni sopraffazione”.

ms

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