Race of Champions

Mentre gli ingegneri sono al lavoro in fabbrica, per definire quelle che saranno le monoposto impegnate nel mondiale del prossimo anno, i piloti non si fermano e continuano a darsi battaglia in arene adattate a circuito. Non siamo ancora alle kermesse invernali sulla neve, alle sfide sul ghiaccio di Madonna di Campiglio targate Ferrari, siamo in Novembre, il che significa una sola cosa: Race of Champions. La formula è quella di mettere insieme gli assi delle due e quattro ruote, farli scontrare in sfide uno contro uno a bordo delle vetture più disparate: dalla coupè impegnata nel monomarca, fino al buggy monoposto. Nell’edizione appena andata in archivio, a Dusseldorf erano in tanti ad attendere un duello in finale tra il neo campione del mondo di F1 Seb Vettel e quello che incarna, ormai da un decennio, il concetto stesso di rally: Sebastian Loeb. Ebbene, nella sfida tra i due Sebastian, ad avere la meglio è stato il terzo incomodo, un nome pressocchè sconosciuto alla grande platea e noto per lo più agli addetti ai lavori, il portoghese Albuquerque. Schumacher, Prost, Kristensen, Doohan, Pastrana sono stati alcuni dei protagonisti che hanno infiammato l’arena dei 65 mila. Nella fase finale della competizione-spettacolo, a scontrarsi a bordo della Scirocco R-Cup prima e dell’Audi R8 poi, sono stati Vettel e Schumacher, con il tedesco di Kerpen, sette volte campione del mondo, che ha dovuto abdicare in favore del nuovo giovane rampante dell’automobilismo tedesco. Così, Vettel in semifinale a duellare contro il portoghese Albuquerque che, a sorpresa – e non poca – superava il pilota RedBull agguantando la finale contro Loeb. Proprio con una finale di questo calibro, l’assegnazione della Race of Champions sembrava segnata anche per quest’anno, con il francese a far man bassa anche dove non si corre per l’alloro iridato. Loeb, che praticamente ha vinto e dimostrato di andar forte su qualunque mezzo si muova – non solo rally per l’alsaziano, ma anche una partecipazione conclusa a podio alla 24h di Le Mans, qualche titolo qua e là con la mountain bike, un test velocissimo in Formula Uno – ha trovato, invece, dinanzi a sé l’ostacolo portoghese, un po’ come un muretto che ti mette fuori dalla prova speciale. Con assoluta sorpresa, Race of Champions ad Albuquerque e “delusione” per quanti prefiguravano il re alsaziano di nuovo trionfante davanti a tanti illustri “colleghi”. Prossimo appuntamento per ammirare sfide tra campioni del rally, motociclisti prestati alle quattro ruote e piloti da vetture a ruote coperte, il prossimo Motor Show di Bologna, quando il Memorial Bettega (in ricordo dello sfortunato campione Attilio Bettega, morto tragicamente durante il rally di Corsica a bordo della sua Lancia gruppo B nel 1985) eleggerà l’ennesimo trionfatore di un inverno di letargo per i motori che contano, un inverno dove tenersi in allenamento per le sfide mondiali alla ripartenza nel 2011.

Fabiano Polimeni

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