Gioia Tauro: non arrivano navi, porto chiuso per 30 ore

La Med Center, l’azienda terminalistica che gestisce il porto di Gioia Tauro, ha deciso di chiudere ogni attività all’interno dello scalo, per mancanza di navi in arrivo, per un periodo di 30 ore, mettendo di fatto i 1200 lavoratori in cassa integrazione, per i turni compresi in quella fascia oraria. È la prima volta che succede un avvenimento del genere, dall’apertura del terminal più grande del Mediterraneo, avvenuta nel 1995. Che il porto della Piana sia in difficoltà è noto da tempo. Il flusso di merci del 2010 è stato inferiore rispetto all’anno precedente, e solamente l’abbassamento delle tasse di ancoraggio da parte dell’Autorità Portuale, ha fatto reggere l’urto della crisi allo scalo. La concorrenza dei porti nord Africani (Port Said in Egitto e Tangeri in Marocco), in questi anni, ha fortemente indebolito la struttura taurinense, per il bassissimo costo della manodopera, a livelli davvero irrisori, e per le scarse strutture di collegamento presenti nel porto di Gioia. Infatti, dopo lo sbarco delle merci sulle banchine calabresi, risulta davvero impossibile farle muovere velocemente dal porto verso altre destinazioni (rotaia, gomma, mare stesso), perché i collegamenti stradali sono pressappoco inesistenti, per non parlare di quelli ferroviari, rendendo di fatto lo scalo un semplice punto di appoggio di carico e scarico. In tutti questi anni, a parte il ritorno lavorativo e occupazionale, il porto di Gioia Tauro non è riuscito a fare da volano per lo sviluppo di questa area così affamata di lavoro e occupazione. Giovanni Grimaldi, presidente dell’Autorità Portuale taurina, in una nota ha affermato: «Non e’ un fatto di grande rilevanza che l’attività di un porto si fermi per un giorno. Lo e’, invece, sul piano dell’immagine, anche se si tratta di 30 ore. Resto, comunque, preoccupato per i difficili rapporti commerciali che, in questo periodo, si sono verificati tra la Med Center Container e la Msc, che e’ il più grosso cliente del porto. Difficoltà scaturite in un giorno di inattività portuale e in ipotetici trasferimenti di movimentazione dei traffici su altri scali, nel mese di gennaio. Vero e’, comunque, che Msc è la sola compagnia che ha risposto bene alla politica attuata dall’Autorità portuale di abbattimento delle tasse portuali, con l’evidente aumento dei suoi traffici sul nostro porto, nell’anno appena concluso. Dati alla mano, nel secondo semestre del 2010, ha aumentato i suoi traffici del circa 20%. Al contrario, invece, non si può certamente dire della Maersk, che e’ l’altra compagnia di navigazione che gravita su Gioia Tauro. Questa situazione fa intuire che se l’Autorità portuale non avesse potuto adottare la sua politica, che probabilmente non potrà più rinnovare, anche se sta cercando con proprie risorse di trovare un’eventuale soluzione, la realtà sarebbe stata ancora più grave».

Salvatore Borruto

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