Noi non cerchiamo colpe ma rileviamo fatti Calopinace – Cannavò – S. Cristoforo…zone sfortunate

20111128-235934.jpgL’interesse verso i problemi del territorio del Consigliere Provinciale Demetrio Cara ed il proficuo impegno del Presidente Raffa, hanno determinato la congiunta azione che ha prodotto l’ottimo risultato dello sblocco dei finanziamenti regionali destinati alla bonifica ed alla ricostruzione o rifacimento di argini e briglie sui torrenti/fiumare che scendono dalle valli dell’Aspromonte fino al mare.“ Si tratta di ben 4 milioni di Euro – ha informato il consigliere Cara – che interesseranno la messa in sicurezza, il rifacimento di argini, la pulizia straordinaria nonché la realizzazione di briglie di contenimento per i torrenti ricadenti nell’ambito territoriale della zona urbana di Reggio Calabria “ Così, esprimendo la sua soddisfazione, ha precisato che si tratta di interventi che saranno realizzati dal torrente Archi Scaccioti al Torrente Fiumarella in località Lume di Pellaro, senza trascurare i torrenti Annunziata, Sant’Agata, Valanidi e il Calopinace che avvolgono il territorio urbano della nostra città metropolitana. Ecco, proprio del torrente Calopinace vogliamo parlare dato che è quello che desta maggiori preoccupazioni e che negli anni cinquanta è stato il protagonista di una disastrosa alluvione che interessò la parte bassa della città ed in particolare la zona ferroviaria e la stazione di Reggio Centrale, isolando la città dal resto dell’Italia. Sempre il Calopinace è stato protagonista di un altro mezzo disastro nello scorso marzo del 2010 e questa volta a causa della dissennata ed incontrollata gestione dei lavori, ancora in atto, per i raccordi ed il prolungamento delle bretelle stradali in parte del letto del torrente. Una pioggia di poche ore ha abbassato il letto del fiume di oltre tre metri, abbattendo i muri dell’argine che non erano stati neppure scalfiti, nei settanta anni di vita, da ben più importanti inondazioni del Calopinace. Il grave pericolo che incombe sulle popolazioni ed in particolare per l’abitato di Cannavò/S.Cristoforo e della zona sottostante, non si attenua con le pur apprezzate azioni del Consigliere Cara e del Presidente Raffa, occorre invece che i fondi sbloccati siano resi subito disponibili predisponendo uno snello iter burocratico ed eliminando dalla possibilità di appalto quelle imprese assolutamente inadeguate, inconsistenti, scarsamente attrezzate e che perciò eternizzano i lavori loro incautamente affidati. Prova ne è che il progetto dell’allungamento delle bretelle del Calopinace, nasce nel quadro dei lavori già previsti dal Decreto Reggio, appaltati ed in corso di esecuzione, non hanno mai fine. Nel cantiere che si estende sull’argine del Calopinace si notano saltuariamente alcuni operai all’altezza dello svincolo CEDIR sempre (poco) impegnati in un breve tratto, per questo ci concediamo di pensare che siamo fortemente impegnati a battere il record della Salerno – Reggio Calabria. Calopinace a parte e per restare in questa sfortunata zona, accade anche che un breve acquazzone riesca ad abbatter un muro di sostegno della strada; che la stessa sia chiusa al traffico e che gli abitanti della zona siano costretti a un lungo aggiramento per superare l’interruzione o a lunghe snervanti file sulle auto. L’imponderabile può accadere, a volte comprensibile ed anche sopportabile se l’interruzione dura qualche ora o al massimo qualche giorno, ma quando si protrae per mesi ed ancora oggi non si vede soluzione alcuna, allora è quasi doveroso ed obbligato pensare che l’Amministrazione Comunale nella persona del Sindaco e dell’Assessore al ramo siano per nulla interessati ai disagi di un intera popolosa frazione nella immediata periferia reggina. Ed allora sorgono spontanee le domande ed anche le maldicenze su chi dovrebbe intervenire subito per il ripristino dell’importante arteria ma non lo fa; sul come un semplice acquazzone di pochi minuti abbia devastato le fondamenta di un muro di sostegno a suo tempo forse mal costruito; sul perché lavori che hanno carattere di urgenza vengono invece centellinati in piccoli e frazionati appalti e tante altre malevoli domande che solo chi è esasperato esprime ad alta voce o imprecando nelle forzose file automobilistiche. Fra l’altro, l’insignificante frana che tiene in ostaggio i nostri concittadini residenti nella zona S. Cristoforo/Cannavò ha ancor più evidenziato i colpevoli ed inspiegabili ritardi, pare per beghe sulle competenze fra che deve completare i lavori del raccordo e chi deve ripristinare il muro di sostegno della strada che da Cannavò scende su Reggio. Le diverse motivazioni che generano l’ingiustificato ritardo potrebbero, (ma con molta generosità), essere tollerabili, se la disputa fra le competenze dell’ex Decreto Reggio e quelle di ordinaria amministrazione comunale riguardasse qualche centinaio di metri di manufatto, ma il ridicolo della vicenda è che i mancati lavori necessari per il completamento e il ripristino dell’agibilità stradale non superano i quattro metri! Si avete letto bene: quattro metri! L’Amministrazione della nostra città ha oggi tanti problemi da affrontare e sicuramente più importanti delle esigenze più elementari degli abitanti di S. Cristoforo, Riparo, Cannavò; l’Assessore ai Lavori pubblici deve far fronte a mille impegni ed incombenze che lo distraggono, ma sollecitiamo il nostro stimatissimo Sindaco a dedicare qualche minuto del suo pregiatissimo tempo per ordinare il ripristino di un diritto alla mobilità che anche questi nostri concittadini hanno.

Reggio Calabria, 28.11.2011 il portavoce
Diego Giordano

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