Passo dopo passo: tutta la verità di Scopelliti

Presidente Scopelliti DimissioniSette ore per ricostruire, tassello dopo tassello, il suo mosaico e raccontare la sua attività amministrativa. Sette ore di risposte, colpo sul colpo, alle domande del Pubblico Ministero, Sara Ombra, smontando – a tratti in maniera molto evidente – le accuse di falso ideologico e abuso d’ufficio. Era il giorno di Giuseppe Scopelliti al Cedir: il Presidente della Regione Calabria ha raccontato la sua verità per sette ore nell’interrogatorio in cui è stato sottoposto nell’ambito del cosiddetto “Caso Fallara”. Una giornata attesa, attesissima e che ha riservato alcuni colpi di scena nelle dichiarazioni rese da Scopelliti, ma che soprattutto ha fatto emergere una netta distinzione tra le peculiarità dell’apparato burocratico e le funzioni in capo alla politica.  “Quando il Corriere della Sera pubblico”, ripreso dai consiglieri comunali del centrosinistra, che al Comune di Reggio Calabria si liquidavano parcelle per centinaia di migliaia di euro, chiamai immediatamente la dottoressa Fallara per chiedergliene conto. Mi rispose: “Mi vergogno, ma è tutto vero”. Da quel momento, il 2 novembre del 2009, i nostri rapporti si interruppero” ha spiegato Scopelliti nelle prime fase della sua testimonianza, quelle in cui il Pm e il Presidente dle collegio, Olga Tarzia, hanno chiesto al presidente della Regione di spiegare il rapporto fiduciario tra l’ex Sindaco e l’ex dirigente del settore Finanze del Comune. “Fino al 2009 il Comune di Reggio Calabria non manifestava particolari problemi di solvibilita’, tanto che nel 2008 il Ministero dell’Economia aveva conferito al Comune 817 mila euro di premialità come riconoscimento della buona gestione dell’ente”. A dar manforte a queste affermazioni anche alcuni documenti che il Presidente della Regione ha portato in Aula e che, sono stati consegnati al Tribunale. Difeso dagli avvocati Nico D’Ascola e Aldo Labate, Scopelliti non è mai sembrato in difficoltà tanto da rinforzare spesso e volentieri, anche il senso delle sue affermazioni con esempi pratici. La linea scelta dalla difesa e dallo stesso Scopelliti è stata sempre chiara: “Se io avessi avuto contezza dello stato delle finanze del Comune di Reggio – ha detto ancora Scopelliti – così come per Catania e Roma avrei potuto chiedere al Governo Berlusconi un finanziamento di 30-40 milioni di euro a supporto dell’attività’ amministrativa che credo non mi sarebbe stato negato. Nessun dirigente abilitato, ne’ tanto meno il segretario generale del Comune, tra l’altro, fece obiezione sul fatto che la dottoressa Fallara potesse rappresentare l’ente in Commissione tributaria”. Scopelliti, inoltre, ha specificato che Orsola Fallara si autoliquidò 620 mila euro dopo che lo stesso Scopelliti si dimise da sindaco per candidarsi alla presidenza della Regione Calabria e gli subentro’ come primo cittadino facente funzioni Giuseppe Raffa, attuale presidente della Provincia di Reggio Calabria.  Anche in sede di Tribunale, Scopelliti ha voluto ampliare il campo del dibattito su scala nazionale, spiegando come il Bilancio di Reggio Calabria non è un’anomalia: “Semmai c’e’ un problema che riguarda i bilanci del 95% degli enti locali, come accertato dal Governo Monti” ha aggiunto. Sull’incontro avuto con il dirigente Carmelo Nucera per convincerlo a restare alla guida del settore Finanze, NONOSTANTE Scopelliti fosse già Presidente della Regione, la spiegazione è stata puntuale, chiara, e ha riservato il primo colpo di scena: “Il dottore Nucera, che ritengo professionista libero, schietto e molto preparato, venne da me a dirmi che voleva lasciare l’incarico, che non ce la faceva più e che ogni giorno il Sindaco Facente Funzioni Giuseppe Raffa invece di preoccuparsi della situazione delle casse comunali, gli consegnava i bigliettini con le imprese da pagare”. Una situazione paradossale, dunque, verso la quale “con un atto di buon senso decisi di impegnarmi come Governatore, ex Sindaco e coordinatore di un partito di maggioranza ma soprattutto come persona che ama la sua città”.cedir  Ma è sui controlli “tecnici ai bilanci” che si è giocata tutta la “partita” tra il Presidente della Regione e il Pm Sara Ombra che ha anche chiesto lumi sui rilievi mossi dalla Corte dei Conti e dalle critiche ai bilanci formulate dall’opposizione in aula. “In tutti i Civici Consessi d’Italia – ha spiegato Scopelliti – la minoranza “critica i bilanci della Giunta, è un fatto assodato, un cliché, una normalità. Mai nessun esponente della minoranza, però ha fatto come buona prassi politica richiede cioè non hanno mai chiesto un incontro istituzionale con il Sindaco, dunque con me, per sottopormi problematiche reali e criticità su cui intervenire”. Dunque “nessun motivo di preoccupazione sui Bilanci da noi approvati”, ha spiegato Scopelliti illustrando “le fasi che portano ad una composizione, valutazione e approvazione dei Bilanci”. Fasi lunghe, elaborate, dove i “visti” sono tanti e non solo quello del Sindaco. “Prima lo si discute e lo si approva in Giunta, poi passa all’esame delle Commissioni consiliari dove ogni consigliere può esprimere la propria opinione e proporre gli emendamenti, poi lo si trasmette ai Revisore dei Conti per l’apposito via libera, in ultimo arriva in Consiglio per l’approvazione definitiva:dire che solo io potevo sapere o conoscere le anomalie riscontrate poi dagli Ispettori del MEF non mi sembra corretto il bilancio è un atto collegiale in aula eravamo in quaranta ma oggi ci sono solo io , qui a rispondere alle vostre domande. E’ facile oggi dire che c’erano problemi nei bilanci: ma chi li doveva rilevare il sindaco o i tecnici?!” Chi si aspettava uno Scopelliti alle corde o in difficoltà è stato smentito, nel corso delle sette ore invece, il Presidente della Regione ha invece trasmesso determinazione e ferma volontà di far prevalere le proprie ragioni, non risparmiando le frecciatine politiche, specie a qualche storico oppositore. Sette ore, dunque, in cui Scopelliti ha potuto difendere il suo operato e marcare una netta distinzione tra le competenze dell’apparato burocratico e le prerogative della politica. Sette ore che hanno nei fatti, soddisfatto anche la difesa dell’ex Sindaco di Reggio.  “Non sono emersi, finora, fatti dimostrativi circa le responsabilità del presidente Scopelliti, se non di natura generica o riconducibili ad aspetti politici, che servano a dare una indicazione rilevante in ordine ai reati contestatigli”  ha commentato l’avvocato Nico D’Ascola.

Vincenzo Ielacqua

banner

Recommended For You

About the Author: Redazione ilMetropolitano