Reggio: tra incertezze e richieste di dialogo

Reggio Calabriadi Luigi Iacopino – Non si può dire che la seconda assemblea indetta dal comune di Reggio Calabria abbia deluso le aspettative, considerando il distacco che si è venuto a creare tra cittadini ed istituzioni, il diffuso sentimento di disillusione e la convinzione che nulla possa cambiare. L’attenzione non si è concentrata tanto sulle responsabilità passate quanto, giustamente, sulle diverse esigenze che emergono dal territorio, sulle proposte e sulla poco comprensibile posizione mantenuta dai commissari in questi mesi. Dal confronto che si avuto emerge con forza l’idea secondo cui ci saremmo aspettati da coloro che sono stati chiamati a gestire la grave situazione di commissariamento, un atteggiamento di maggiore apertura nei confronti delle istanze provenienti da un tessuto sociale già profondamente tormentato. Una gestione che non dovrebbe limitarsi a risolvere problemi di natura economica ma che deve, necessariamente, terminare la sua opera di ripristinare legalità e trasparenza all’interno dei palazzi pubblici. La sordità dinanzi alle richieste di dialogo, la mancata collaborazione con la parte pulita della popolazione, la necessità di un cambio di direzione nella gestione commissariale e di maggiori spazi di confronto e di partecipazione democratica, sono solo alcuni degli aspetti messi in evidenza. Si è discusso dell’inefficienza dei servizi e della sicurezza urbana, della difesa dei diritti dei più deboli e di coloro che denunciano la criminalità, dello sviluppo del territorio e della questione rifiuti, di lavoro e di degrado. Ma, probabilmente, gli aspetti più importanti e che ci riguardano più da vicino come cittadini, e sui quali è necessario che si concentri la nostra attenzione, sono, in primo luogo la necessità di un radicale cambio di mentalità e di marcia, in secondo luogo una maggiore partecipazione propositiva e responsabilizzazione, la riscoperta di quel senso di comunità e di identità che va oltre il mero aspetto istituzionale e che si basa su principi come la condivisione e la solidarietà, ed infine la questione etica. Solo cosi saremo in grado di dare nuova linfa vitale ad un tessuto sociale, economico e morale in profonda crisi. Le risposte dei commissari dovrebbero arrivare entro il 24 febbraio.

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