Alitalia – Etihad: ultime battute

di Sonia Polimeni – Si è concluso stamane alle 7.00 l’accordo tra l’Alitalia e i sindacati riguardante la trattativa con la Alitalia-Etihadcompagnia araba Etihad. La rilettura dei testi è prevista per oggi pomeriggio alle 17.00 e dunque la firma dell’accordo probabilmente arriverà in serata. Considerando i numeri della trattativa, che da tempo sta tenendo occupate le 2 compagnie  aeree, il bilancio, va sicuramente a favore della società degli Emirati Arabi. Questo perché, esclusa la vicenda dei lavoratori, su cui è stato trovato l’accordo con i sindacati, chi ci ha rimesso di più, sono le banche e i contribuenti italiani. Infatti, gli istituti di credito hanno rinunciato ai crediti e gli esuberi alla fine sono quelli previsti. Le banche dal 2008, avrebbero garantito circa 400 milioni di euro a fondo perduto. Intesa SanPaolo avrebbe versato 162 milioni, mentre Unicredit si sarebbe fermata a 50 milioni da sommare ai 288 di prestiti. In totale, il gruppo avrebbe ricevuto 565 milioni di crediti, ma di questi, 170 sarebbero stati destinati a essere cancellati come ha chiesto Etihad. Il resto, secondo il progetto, dovrebbe diventare capitale con Unicredit e Intesa, soci con il 20% circa. I dipendenti alla fine sono riusciti a evitare il peggio. Il fallimento di Alitalia avrebbe significato 12 mila posti di lavoro. Etihad pretendeva tagli per 2.500 persone poi, fortunatamente per Alitalia, si è passati a 2.251, poi a 1.900, e infine come sappiamo a 1.653. Nemmeno i contribuenti italiani uscirebbero vincitori dalla trattativa, dal 2008 lo Stato avrebbe pagato circa 4 miliardi di euro per Alitalia. L’operazione con gli emiri, potrebbe inoltre aumentare il costo dei biglietti, garantendo un aumento dei voli a lungo raggio dall’Italia, scoraggiando i voli low – cost.  Rischia poi, di restare vittima dell’accordo Malpensa, che avrebbe già perso 7 milioni di passeggeri a favore del potenziamento di Linate. In conclusione, nel 2013 il bilancio, per Alitalia, si sarebbe chiuso con 569 milioni di euro di perdita. Questo vorrebbe dire che ogni giorno sono andati in fumo 1,5 milioni e la cosa ancora più sconcertante è che si prevede una crescita di questo dato.

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