Isis, via libera ai raid anche da Londra. Russia attacca Usa: “Azioni unilaterali per interessi economici”

francesi raid

28\09\2014 – Attacchi della coalizione guidata dagli Usa hanno distrutto tre raffinerie di petrolio controllate dai miliziani dello Stato Islamico, nella Siria settentrionale al confine con la Turchia, in base a quanto riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti dell’uomo tra giovedì e venerdì i raid avevano colpito almeno 12 raffinerie controllate dagli uomini dell’Isis nella provincia petrolifera di Deir Ezzor, nell’est del Paese. Intanto anche il parlamento britannico ha autorizzato l’intervento militare, difatti nella notte gli aerei britannici hanno cominciato le loro prime missioni operative contro i miliziani dell’Isis. Mentre da Londra arriva il via libera alle operazioni militari contro l’Isis in Iraq e Siria con l’impiego di caccia aerei per i bombardamenti, dalla Russia giunge un duro monito contro le potenze occidentali impegnati nei raid. In particolare Mosca si è schierata contro i bombardamenti americani avvenuti sul suolo della Siria, ancora alleata del Cremlino. La decisa presa di posizione è del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, il quale parlando all’Assemblea generale dell’Onu Lavrov ha sferrato un attacco diretto agli Stati Uniti, accusandoli di atteggiamenti egemonici in merito agli interventi militari in Siria e in Iraq contro le postazioni dell’Isis. «Washington ha apertamente dichiarato il suo diritto di usare la forza unilateralmente ovunque nel mondo per difendere i suoi interessi», sottolinea Lavrov aggiungendo che i Paesi Occidentali si presentano come difensori della democrazia, della legalità e dei diritti umani, ma poi violano «la sovranità» degli Stati, «decidendo per tutti ciò che è buono e ciò che è male». Il rappresentante del Cremlino insomma si è scagliato contro gli Usa accusandoli di muoversi solo per i propri interessi economici nell’area, tirando fuori il vecchio pretesto con cui si muoverebbero le grandi potenze mondiali.

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About the Author: Giulio Borbotti