Sarebbero almeno 40 i miliziani dell’Isis rimasti uccisi, secondo quanto riferisce l’Osservatorio nazionale per i diritti umani, in seguito alla ripresa dei raid aerei della coalizione internazionale sulla città curda di Kobane. In tutto i raid sono stati ben 14 nelle ultime ore, di cui 6 nel nord della Siria nei pressi della città di Kobane assediata dai jihadisti, al confine con la Turchia. Inoltre l’Osservatorio nazionale per i diritti umani riferisce che i miliziani dello Stato Islamico sono stati costretti a indietreggiare da alcune delle posizioni che avevano conquistato nella città curda di Kobane, nel nord della Siria, a causa dei raid aerei della Coalizione internazionale. Intanto è stato anche sventato il primo attacco collegato all’Isis sul suolo britannico, come si legge su Daily Telegraph e Daily Mail, secondo cui uno dei quattro arrestati ieri a Londra in una operazione antiterrorismo sarebbe un ex jihadista che ha combattuto in Siria e di recente era tornato nel Regno Unito. Le indagini di Scotland Yard riguardano anche la possibilità che i quattro stessero organizzando una “esecuzione” simile alle decapitazioni dei miliziani dell’Isis sui prigionieri occidentali finiti nelle loro mani. In un comunicato invece, l’Eliseo ha precisato che Hollande «ha insistito sulla necessità di evitare il massacro delle popolazioni del nord della Siria». E che «ha apportato il suo sostegno all’idea del presidente Erdogan» sulla creazione di una zona «cuscinetto».